''Le mie favole per te''/3: tre personaggi di Laura Achia insegnano l'amicizia e il dono


Proseguiamo nel magico e allegro mondo delle favole di Laura Achia. Per questa domenica, la penultima della rassegna che si concluderà poi con un link da cui scaricare l'intero Ebook con racconti inediti, c'è uno scambio di regali per una bambina che, dopo le prime lacrime per non avere ricevuto la sua bambola, scopre con la saggezza della tartaruga che ogni medaglia ha il suo rovescio. Ci sono poi la chioccia Mariuccia con il suo carico di generosità e la capretta Giuseppina che insegna il valore dell'amicizia.


LA BAMBOLA E LA TARTARUGA SAGGIA

 


C'era una volta una bambina che si chiamava Maria ed abitava in città. Possedeva una saggia tartaruga di nome Elia che le dispensava importanti insegnamenti, insieme al suo papà. Un giorno suo padre la portò con sé in missione in Sud Africa, dove andava spesso per lunghi periodi.
Quando si stava per avvicinare il compleanno di Maria si trovavano ancora in Sud Africa ed il papà decise di far arrivare da Milano una bambola come regalo, perché lì non c'era nulla.
Nel villaggio vicino c'era una bimba inferma, senza una gamba, che aveva bisogno di una nuova stampella di legno per poter camminare. Finalmente la riuscirono ad ordinare in Italia: doveva arrivare da Milano.
All'aeroporto per errore scambiarono i pacchi ed accadde che alla bimba che aspettava la bambola in regalo arrivò invece per sbaglio la stampella. Maria si mise a piangere disperata. Ma suo padre le disse: "Vedi ...? Non devi piangere. Perché tu sei molto fortunata. Pensa invece a quella bambina che aspettava la stampella. Poverina, non può camminare e riceve la tua bambola. Per una volta nella vita sarà felice di ricevere un bel regalo ed una bellissima sorpresa! Le faremo poi arrivare anche questa stampella di cui ha molto bisogno. Ed invece insieme tu ed io sai cosa faremo?" ..."Che cosa?!" Chiese la bimba smettendo pian piano di singhiozzare ed asciugandosi i lacrimoni ... pensava anche a quello che le diceva sempre la sua saggia amica invisibile, la tartaruga parlante... Le diceva spesso infatti che dietro ad ogni male c'è un bene e forse anche questa volta... "Costruiremo la tua nuova bambola" proseguì il papà, "con questa stoffa, vedi? Sarà ancora più bella perché l'avremo fatta noi!".
Maria sorrise e pensandoci bene fu contentissima che l'altra bimba ricevette la bambola in dono. Era meno fortunata di lei e sarebbe stata felice. Inoltre creare la sua bambola speciale insieme al suo paparino adorato era un'idea ed un'opportunità meravigliosa: il regalo più bello del mondo. La sua saggia tartaruga aveva proprio ragione: ogni medaglia ha il suo rovescio.

 


LA CHIOCCIA MARIUCCIA

 


La chioccia Mariuccia passeggiava tutti i giorni nel bel giardino verde insieme ai suoi pulcini raccontando loro belle fiabe, saggi insegnamenti e cantando allegre canzoni. Abitavano in un cortile insieme a molti simpatici animali. La specialità della chioccia Mariuccia era cucinare: le sue polpette e le lasagne erano i piatti più apprezzati di tutto il paese. Aveva infatti deciso di aprire la famosa trattoria Da Mariuccia, tutti gli animali del villaggio andavano sempre a mangiare da lei. A fine giornata tutti sapevano che da Mariuccia c'era del cibo tenuto da parte anche per chi non poteva permettersi di pagare. Era questo l'insegnamento che chioccia Mariuccia raccontava sempre ai suoi pulcini durante le loro passeggiate: l'importanza nella vita di essere generosi e non egoisti con il prossimo.

 




LA CAPRETTA GIUSEPPINA

 


C'era una volta una capretta di nome Giuseppina. Era conosciuta da tutti perché era tutta bianca ed aveva un grande fiocco rosso. Abitava in montagna accanto ad una piccola baita costruita con sassi e grandi legni scuri. Abitava insieme ad altre capre, caprette e pecorelle. Le piaceva molto correre nei prati con loro. La sua famiglia era composta da mamma, papà e le 3 sorelline più piccole. Un giorno accadde una cosa meravigliosa: andarono tutti insieme, amici e famigliari, al grande torrente a dissetarsi e videro delle trote nuotare. Saltellavano in alto proprio come delfini. Arrivò anche una pastorella, fecero amicizia e raccolsero insieme molte stelle alpine e giocarono per ore. Giunse la sera e dovettero rientrare. Ogni pomeriggio si diedero appuntamento al torrente. Per giocare insieme anche al cagnolino Bau. Trascorsero così tutta l'estate. Quando arrivò l'inverno purtroppo non poterono vedersi come al solito per il brutto tempo, il freddo e la neve. Tutte le caprette restarono nel loro ovile. Che era molto grande e caldo, pieno di cibo ed acqua per tutta la stagione. Alla capretta Giuseppina mancava molto però il poter correre per i prati ed il giocare con la pastorella e Bau. Si ripromisero di vedersi il prima possibile, all'arrivo della bella stagione perché si resero conto che nonostante avessero delle belle case con tutte le comodità... da soli ci si annoiava molto e sembrava tutto superfluo... fra tutti i beni, il più prezioso era nei sentimenti da condividere coi propri cari e con le amicizie: chi trova un amico trova infatti uno dei beni più belli al mondo, trova un vero tesoro.


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