Retesalute: il 'caso' Casatenovo e l’udienza in tribunale del 30 agosto
Neppure la redazione investigativa di Report, la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci su Rai 3, probabilmente riuscirebbe a dipanare la matassa che avvolge l'Azienda speciale meratese, quindi non ci illudiamo di poterlo fare noi. Ma crediamo che valga comunque la pena di provarci.
Mercoledì alle due riunioni convocate dal Collegio dei liquidatori di Retesalute, non è sfuggita l'assenza totale dei rappresentanti del comune di Casatenovo. Non c'era il sindaco, ma poteva anche non esserci, pur essendo il presidente dell’Ambito. Non c’era però neppure il segretario comunale, il dottor Giuseppe Mendicino, non c'era il responsabile del Settore finanziario e non c'era neppure il responsabile del Settore servizi sociali, la dottoressa Simona Milani. Un nome, quest'ultimo, legato a doppio filo alle vicende di Retesalute, essendone stata il direttore fino allo scoppio dello “scandalo”.
C’era invece il sindaco di Merate Massimo Panzeri, che è anche il presidente dell'Assemblea dei sindaci di Retesalute, con un’attenta e preparata dottoressa Patrizia Parma, responsabile dei servizi finanziari del Comune di Merate. Nessuna traccia invece della segretaria, dottoressa Maria Vignola.
Come dicevamo a balzare all’occhio è stata l’assenza in massa dei rappresentanti del Comune di Casatenovo, aggiunta al fatto che difficilmente la responsabile dei Servizi sociali, la dottoressa Milani, potrà sottoscrivere una determina che rappresenta di fatto un atto d'accusa al suo operato.
È una situazione complicata quella in cui si è venuto a trovare il comune di Casatenovo e che certamente peserà in modo significativo sull’evoluzione dell’intera vicenda.
La prima voce fuori dal coro si era levata nel corso dell'Assemblea dei sindaci del 29 luglio, quando il vice presidente dell'Assemblea e consigliere comunale di Casatenovo Fabio Crippa era intervenuto per illustrare la posizione del suo comune.
“Casatenovo è tra i soci fondatori di questa Azienda in cui ha sempre creduto e continua a crederci tant'è che il suo sindaco (il dottor Filippo Galbiati), che rappresento indegnamente questa sera, è uno dei principali garanti politici nei confronti dei creditori sul percorso di recupero e di garanzia di pagamento dei debiti”.
Un'uscita a dir poco improvvida, dopo che un'ora prima il sindaco di Merate Massimo Panzeri aveva dato lettura della lettera sottoscritta dal sindaco del comune di Lecco Mauro Gattinoni, ma anche dal presidente del Distretto di Lecco Guido Agostoni, dalla Presidente dell'Ambito distrettuale d Lecco Sabina Panzeri, dal presidente dell'Ambito di Bellano Fernando De Giambattista e dal presidente della Comunità Montana della Valsassina Fabio Canepari, che chiedeva “un'assunzione formale degli impegni e delle garanzie entro il termine perentorio di 30 giorni”.
Nel suo intervento Crippa aveva però anche detto a chiare lettere che il Comune di Casatenovo “non condivide la qualità e la misura delle azioni giudiziarie intraprese perché corrono il rischio di cancellare una storia più che decennale di questo territorio...”.
Un'audace presa di posizione che ha ottenuto lo stesso risultato di un grido nel deserto. Il che fa pensare che pur essendo uno dei principali garanti politici nei confronti dei creditori, la presa di posizione del sindaco e della Giunta di Casatenovo sia del tutto “personale” e non condivisa con gli altri sindaci. In realtà la dichiarazione forse voleva essere un messaggio al “manovratore”, in questo caso il presidente del Collegio dei liquidatori, votato dallo stesso Comune di Casatenovo, che non sembra però intenzionato a fare sconti a nessuno.
Si è trattato comunque di una presa di posizione grave, anche se passata sotto il silenzio generale, tenuto conto che il dottor Ciro D'Aries ha ribadito a chiare lettere che i bilanci di Retesalute “sono stati manipolati e falsificati” e quindi ci troviamo in presenza di un'ipotesi di reato. Tocca però all'Autorità giudiziaria il compito di indagare, individuare eventuali colpevoli ed eventualmente agire di conseguenza.
Ci rifiutiamo comunque di pensare che il Comune di Casatenovo volesse “suggerire” al Collegio dei liquidatori di chiudere un occhio e compiere così una omissione in atti d'ufficio.
Come è noto il sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati ha affidato un incarico fiduciario all’ex direttore di Retesalute, la dottoressa Simona Milani all’indomani della sua dipartita dagli uffici di Novate, dopo che era scoppiato il bubbone. Una decisione che aveva colto di sorpresa più di un amministratore. A questa scelta si è recentemente aggiunto un nuovo fatto. Nelle scorse settimane il comune di Casatenovo ha fatto sapere all'Azienda speciale Retesalute che, come già comunicato al presidente del Cda di Retesalute, l'avvocato Alessandra Colombo, avrebbe provveduto all'assunzione di un'assistente sociale… in sostituzione di una delle due attualmente in forza a Casatenovo. L’assistente sociale, è stata assunta “attingendo” alla “graduatoria aperta” di un precedente concorso indetto dal Comune di Gessate. E chi ha scelto il Comune di Casatenovo da questa graduatoria? La candidata classificatasi al quarto posto, che guarda caso lavora presso Retesalute. Un'azione che smentisce nei fatti la volontà di salvare l'Azienda speciale tanto cara al consigliere Crippa.
A ingarbugliare ancora di più la situazione, se mai fosse possibile, c'è l'udienza in programma al Tribunale di Lecco il prossimo 30 agosto, quando verrà discussa davanti al giudice la richiesta di pignoramento preventivo, nell'ordine di alcune centinaia di migliaia di euro, presentata dal Collegio dei liquidatori nei confronti dell’ex direttore di Retesalute Simona Milani e della responsabile amministrativa Anna Ronchi.
Insomma, la carne al fuoco è tanta e settembre è vicino. Gli amministratori comunali dovranno quindi preoccuparsi, con la ripresa delle scuole e delle attività territoriali, del regolare funzionamento dei servizi sociali. Un dettaglio che troppo spesso si dimentica…
Mercoledì alle due riunioni convocate dal Collegio dei liquidatori di Retesalute, non è sfuggita l'assenza totale dei rappresentanti del comune di Casatenovo. Non c'era il sindaco, ma poteva anche non esserci, pur essendo il presidente dell’Ambito. Non c’era però neppure il segretario comunale, il dottor Giuseppe Mendicino, non c'era il responsabile del Settore finanziario e non c'era neppure il responsabile del Settore servizi sociali, la dottoressa Simona Milani. Un nome, quest'ultimo, legato a doppio filo alle vicende di Retesalute, essendone stata il direttore fino allo scoppio dello “scandalo”.
C’era invece il sindaco di Merate Massimo Panzeri, che è anche il presidente dell'Assemblea dei sindaci di Retesalute, con un’attenta e preparata dottoressa Patrizia Parma, responsabile dei servizi finanziari del Comune di Merate. Nessuna traccia invece della segretaria, dottoressa Maria Vignola.
Come dicevamo a balzare all’occhio è stata l’assenza in massa dei rappresentanti del Comune di Casatenovo, aggiunta al fatto che difficilmente la responsabile dei Servizi sociali, la dottoressa Milani, potrà sottoscrivere una determina che rappresenta di fatto un atto d'accusa al suo operato.
È una situazione complicata quella in cui si è venuto a trovare il comune di Casatenovo e che certamente peserà in modo significativo sull’evoluzione dell’intera vicenda.
La prima voce fuori dal coro si era levata nel corso dell'Assemblea dei sindaci del 29 luglio, quando il vice presidente dell'Assemblea e consigliere comunale di Casatenovo Fabio Crippa era intervenuto per illustrare la posizione del suo comune.
“Casatenovo è tra i soci fondatori di questa Azienda in cui ha sempre creduto e continua a crederci tant'è che il suo sindaco (il dottor Filippo Galbiati), che rappresento indegnamente questa sera, è uno dei principali garanti politici nei confronti dei creditori sul percorso di recupero e di garanzia di pagamento dei debiti”.
Un'uscita a dir poco improvvida, dopo che un'ora prima il sindaco di Merate Massimo Panzeri aveva dato lettura della lettera sottoscritta dal sindaco del comune di Lecco Mauro Gattinoni, ma anche dal presidente del Distretto di Lecco Guido Agostoni, dalla Presidente dell'Ambito distrettuale d Lecco Sabina Panzeri, dal presidente dell'Ambito di Bellano Fernando De Giambattista e dal presidente della Comunità Montana della Valsassina Fabio Canepari, che chiedeva “un'assunzione formale degli impegni e delle garanzie entro il termine perentorio di 30 giorni”.
Nel suo intervento Crippa aveva però anche detto a chiare lettere che il Comune di Casatenovo “non condivide la qualità e la misura delle azioni giudiziarie intraprese perché corrono il rischio di cancellare una storia più che decennale di questo territorio...”.
Un'audace presa di posizione che ha ottenuto lo stesso risultato di un grido nel deserto. Il che fa pensare che pur essendo uno dei principali garanti politici nei confronti dei creditori, la presa di posizione del sindaco e della Giunta di Casatenovo sia del tutto “personale” e non condivisa con gli altri sindaci. In realtà la dichiarazione forse voleva essere un messaggio al “manovratore”, in questo caso il presidente del Collegio dei liquidatori, votato dallo stesso Comune di Casatenovo, che non sembra però intenzionato a fare sconti a nessuno.
Si è trattato comunque di una presa di posizione grave, anche se passata sotto il silenzio generale, tenuto conto che il dottor Ciro D'Aries ha ribadito a chiare lettere che i bilanci di Retesalute “sono stati manipolati e falsificati” e quindi ci troviamo in presenza di un'ipotesi di reato. Tocca però all'Autorità giudiziaria il compito di indagare, individuare eventuali colpevoli ed eventualmente agire di conseguenza.
Ci rifiutiamo comunque di pensare che il Comune di Casatenovo volesse “suggerire” al Collegio dei liquidatori di chiudere un occhio e compiere così una omissione in atti d'ufficio.
Come è noto il sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati ha affidato un incarico fiduciario all’ex direttore di Retesalute, la dottoressa Simona Milani all’indomani della sua dipartita dagli uffici di Novate, dopo che era scoppiato il bubbone. Una decisione che aveva colto di sorpresa più di un amministratore. A questa scelta si è recentemente aggiunto un nuovo fatto. Nelle scorse settimane il comune di Casatenovo ha fatto sapere all'Azienda speciale Retesalute che, come già comunicato al presidente del Cda di Retesalute, l'avvocato Alessandra Colombo, avrebbe provveduto all'assunzione di un'assistente sociale… in sostituzione di una delle due attualmente in forza a Casatenovo. L’assistente sociale, è stata assunta “attingendo” alla “graduatoria aperta” di un precedente concorso indetto dal Comune di Gessate. E chi ha scelto il Comune di Casatenovo da questa graduatoria? La candidata classificatasi al quarto posto, che guarda caso lavora presso Retesalute. Un'azione che smentisce nei fatti la volontà di salvare l'Azienda speciale tanto cara al consigliere Crippa.
A ingarbugliare ancora di più la situazione, se mai fosse possibile, c'è l'udienza in programma al Tribunale di Lecco il prossimo 30 agosto, quando verrà discussa davanti al giudice la richiesta di pignoramento preventivo, nell'ordine di alcune centinaia di migliaia di euro, presentata dal Collegio dei liquidatori nei confronti dell’ex direttore di Retesalute Simona Milani e della responsabile amministrativa Anna Ronchi.
Insomma, la carne al fuoco è tanta e settembre è vicino. Gli amministratori comunali dovranno quindi preoccuparsi, con la ripresa delle scuole e delle attività territoriali, del regolare funzionamento dei servizi sociali. Un dettaglio che troppo spesso si dimentica…
Angelo Baiguini