Calco: apre il luna park. Il racconto dei giostrai. ''Ma per noi è ancora lockdown''

Da febbraio 2020 a luglio 2021 sono stati fermi, senza la possibilità di lavorare. A fronte dello stop forzato dovuto alla pandemia hanno ricevuto dallo Stato aiuti per 600 euro versati alle partite iva per un totale di tre/quattro mesi. Niente a confronto delle perdite e niente nemmeno a paragone della spesa per vivere e poter andare avanti con una famiglia sulle spalle.

Oggi che le restrizioni si sono allentate per tutte le attività, quella dei giostrai rimane comunque una categoria penalizzata che deve fare i conti con le scelte delle autorità locali che, nonostante l'ok del Governo a riaprire, possono decidere di negare l'autorizzazione ai loro impianti. Con le conseguenze che si possono immaginare, soprattutto di natura economica ma anche con un risvolto psicologico importante fatto di frustrazione e scoramento.

Lo sanno bene i giostrai che in questi giorni stanno allestendo il luna park accanto al cimitero di Calco e che stanno cercando di ripartire. Ma la voglia di lavorare non va di pari passo con le condizioni offerte, anzi la maggior parte delle volte negate.
"Si sta ripartendo a singhiozzo ma in certi paesi ci è stata negata la possibilità di allestire il parco giochi, su decisione delle amministrazioni locali" hanno spiegato "Tutto ha riaperto, tranne noi. Ci hanno imposto un massimo di 200 persone all'ingresso, con distanziamento e mascherina, ma poi i comuni non fanno le fiere oppure le fanno ma senza le giostre e allora per noi non è cambiato nulla, è come se fossimo ancora in lockdown perchè non possiamo lavorare".

Suffrè e Ricci, rispettivamente gestori di giostrine per bambini e autoscontri

Eredi di una storia di famiglia di decenni, i giostrai di oggi si trovano a dover fare i conti con un mondo cambiato dalla pandemia, che ha azzerato tanti di loro e che ha prosciugato le risorse che avevano messo in "cascina" e che hanno dovuto consumare per poter vivere da febbraio dello scorso anno ad oggi.
"Generalmente facciamo una ventina di appuntamenti, tra fiere e manifestazioni, anche perchè per noi ci sono i giorni antecedenti e successivi all'allestimento del parco dove lavoriamo solo per montare e smontare le giostre. Ad oggi si contano sulle dita di una mano quelle in calendario. Spesso gli eventi annullati erano per noi quelli più remunerative, dove la gente veniva volentieri. I nostro luna park con i giochi per i bambini, gli autoscontri, le bancarelle si svolgono all'aperto, quindi non capiamo dove sia il problema nel farci lavorare. Non riteniamo di essere più "pericolosi" di un mercato settimanale, di uno stadio o di un centro commerciale che è al chiuso. Eppure in tanti comuni ci è stato vietato".

A Calco il luna park aprirà domenica 29 agosto e si chiuderà il 6 settembre. "Non possiamo che ringraziare questa amministrazione che ci ha dato la possibilità di lavorare" hanno concluso "la gente ha voglia di uscire, di divertirsi nel rispetto delle regole e in sicurezza e noi vogliamo offrire questa opportunità. Non chiediamo l'elemosina ma solo di lavorare".
In parte del parcheggio accanto al cimitero stanno pian piano formandosi le piattaforrme per gli autoscontri, i "calci in culo", le giostrine per i bambini con il banco dei dolciumi. Decenni fa le attrazioni erano allestite a ridosso della chiesa dove ora c'è il campo da calcio. Molto più in grande e molto più numerose. Ma allora il covid non si sapeva nemmeno cosa fosse.

S.V.
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