Merate: la chiesa di san Bartolomeo riapre alle celebrazioni. Don Luigi: ''le nostre comunità hanno bisogno di speranza''



Nella serata di martedì 24 agosto la chiesa di san Bartolomeo a Merate è stata riaperta alla comunità.
Una celebrazione molto raccolta, officiata dal parroco don Luigi Peraboni e da don Arivu, che si è aperta con il rito del pallone di ovatta, posizionato sopra l'altare, dato alle fiamme.




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Chiusa da anni per lavori di manutenzione, principalmente l'impianto di riscaldamento passato da gasolio a metano, la chiesa si è presentata nella sua semplice bellezza.
Tratteggiando la figura del santo, il sacerdote ne ha ricordato la capacità di intessere relazioni e la fede che diventa interrogativo di fronte all'esistenza “L'importante è farsi le domande giuste che ci cambiano la vita e non ci lasciano mai come ci hanno trovato” ha detto.




Il pallone di ovatta che brucia con i simboli del martirio

Gesù resta colpito di fronte all'integrità di Bartolomeo “un israelita in cui non c'è falsità” e ne loda la fiducia “vedrai cose più grandi di queste” e sulla scia di questi ammonimenti don Luigi ha ricordato ai fedeli che “le nostre comunità hanno bisogno di un orizzonte di speranza, di non rassegnarsi ma di imparare ad accogliere le grandi cose”.



Don Arivu e don Luigi



Al termine della funzione il parroco ha comunicato come la chiesa ora sarà aperta più spesso in occasioni speciali, tornando così nelle disponibilità della parrocchia. E chissà che il 24 di agosto non ritorni anche il rito dell'anguriata sul sagrato al termine della Messa, come avveniva tanti anni fa.
Clicca qui per leggere la storia della chiesa tratta dal libro dell'ing. Luigi Zappa.
S.V.
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