Merate: arrestata per il furto di una giacca, ad aprile aveva patteggiato una pena di 2 anni

Per lei il giudice Martina Beggio, questa mattina convalidandone l'arresto, ha disposto l'obbligo di firma alla polizia giudiziaria. Così Manuela Banfi, 37 anni, operatrice sanitaria, dovrà presentarsi secondo le disposizioni del giudice per confermare la sua presenza sul territorio in attesa del processo.
Per la donna sono scattate le manette nella giornata di sabato quando è stata sorpresa presso lo sport specialist di Sirtori a varcare la soglia dell'esercizio commerciale con una giacca da alpeggio del valore di 250 euro, senza però avere pagato il corrispettivo.
Fermata dai carabinieri di Cremella, questa mattina difesa dall'avvocato Alessandra Carsana si è presentata davanti al giudice per il rito direttissimo, procuratore facente funzione Cuno Tarfusser.
Ricostruito l'accaduto alla donna è stata applicata la misura cautelare.



I volantini con cui erano state tappezzate alcune zone della città

Si tratta in realtà di una conoscenza nota alle forze dell'ordine. Nell'aprile del 2021 era già stata sottoposta a un avviso orale da parte del questore di Lecco e nello stesso mese aveva patteggiato una pena a due anni, con le attenuanti generiche, per i reati di calunnia aggravata, atti persecutori, danneggiamento e diffamazione aggravata ai danni del suo ex fidanzato.
La vicenda era salita alla ribalta delle cronache in quanto la donna, in più occasioni, aveva tappezzato diverse zone di Merate con volantini recanti nome e cognome dell'uomo, dal quale si era lasciata, accusandolo di violenza sessuale e atti persecutori. Una vicenda particolarmente dolorosa per l'uomo, residente e con attività in città, che si era visto costretto a rivolgersi ai carabinieri per tutelare la sua reputazione e la sua persona, in quanto in più occasioni si era trovato anche la macchina con le gomme tagliate e la carrozzeria segnata. Le due vicende erano proseguite in parallelo e il quadro che gli inquirenti avevano dipinto era di tutt'altro tenore rispetto a quello raccontato dalla donna, passata così da presunta vittima a imputata. Fino al patteggiamento a due anni per i reati contesta
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