Merate: la parrocchia mette a disposizione santa Marta per un papà e un figlio afghani

Saranno un papà e il suo figlio provenienti dall'Afghanistan ad essere accolti dalla parrocchia di Merate. Facendo seguito all'appello del Papa e della comunità internazionale che si appresta a fronteggiare il dramma delle popolazioni in fuga dalla furia talebana, tramite la cooperativa Arcobaleno, sarà messo a disposizione in forma gratuita l'appartamento che si trova presso la chiesa di santa Marta dove ha sede anche la Caritas.
Un gesto di profonda umanità che vedrà il nucleo famigliare trovare accoglienza a Merate, dove già in passato altri profughi erano stati accolti e assistiti per dare loro non solo sussistenza ma anche i mezzi per ripartire.
L'annuncio è stato dato dalle pagine dell'informatore settimanale, citando le parole monsignor Vicenzo Paglia
“Quante volte, oramai, abbiamo detto e scritto: “mai più!”? Siamo una volta ancora a questo punto, davanti alle immagini strazianti dall’aeroporto di Kabul. Persone disperate, ammassate, calpestate, aggrappate agli aerei nella suicida illusione di poter viaggiare sui carrelli. E persone, esseri umani, che ovviamente non ce la fanno, non possono farcela e cadono giù nel vuoto per decine di metri. Davvero possiamo guardare e rimanere impassibili? … Di fronte a quanto è accaduto in Afghanistan – assieme alle scelte più specifiche per il Paese e l’area geopolitica circostante – è indispensabile rafforzare la visione di una “fraternità universale”. Questa visione permette di correggere più facilmente gli errori fatti e rafforzare una intelligenza politica attraverso gli incontri tra le parti.
Da questi incontri sgorgherà una prospettiva nuova. La “rivoluzione” nel mondo globalizzato non può non passare per la via della “fraternità”, dell’incontro, del dialogo, del rispetto. Non ci si salva da soli! È vero per il Covid-19. Sarà vero anche per le scelte politiche nell’intero pianeta”.
S.V.
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