Sarà il caldo!

Gentile Direttore.
Ho provato un enorme tristezza, trasformatasi poi in sconvolgimenti di stomaco leggendo lo squallido scritto di Enzo (ci vuole coraggio a firmare tali nefandezze), mi ha lasciato basito l'intervento della"grande firma" Ing. Conrater.
Riporto uno stralcio dell'evacuazione su tastiera a "firma Enzo": "L'eccidio delle fosse ardeatine fu la conseguenza (ma i comunisti hanno la memoria corta) per l'attentato di via Rasella compiuto dai comunisti. A che scopo? La guerra stava finendo e l'attentato non avrebbe portato nessun vantaggio se non la visibilità politica. Sapendo quali sarebbero statele conseguenze perchè gli attentatori non si sono presentati a pagare di persona il loro gesto. Sarebbero diventati eroi....invece si nascosero nella fogna insieme ai loro mandanti". Agghiacciante!! E' mio dovere morale  come uomo e come iscritto all'AMPI confutare tali pericolose minchiate.
Nella Roma Città aperta il 23 marzo 1944, un anno un mese e due giorni prima  del 25 aprile 1945, su mandato del CLN comitato di liberazione nazionale, di cui facevano parte PCI, PSI, DC, (quest'ultima pur condividendo l'azione si dissociò in seguito) una squadra di GAP gruppi armati patriottici, pose in un bidone della spazzatura una bomba da loro costriuta, la deflagazione provocò la morte di 33 militi nazisti. ci furono subito dei rastrellamenti, donne e bambini vennero deportati, sui muri di via Rasella si possono ancora vedere i fori dei proeittili; con l'aiuto del questore fascista-repubblichino furono compilate le liste dei martiri 335, fucilati e ricoperti dalle pietre delle cave ardeatine.
Nel dopoguerra ci furono molti tentativi di screditare l'azione di guerra, inventando un presunto invito dei nazisti agli esecutori dell'attentato a costituirsi, tesi smentita dallo stesso Kappler al processo che lo condannò al carcere a vita, fuggì in modo rocambolesco nel 1976 dall'ospedale militare del Celio.
Secondo gli sproloqui dovuti all'ossessione per i comunisti di cui soffre Enzo, le stragi di Marzabotto, Monte Sole, le case bruciate, le donne violentate, le fucilazioni di partigiani a piazzale Loreto, non furono altro che la conseguenza della lotta partigiana; sono certo che se fosse vissuto in quei momenti sarebbe stato un membro della Brigata Muti o della X Mas, dopo la liberazione  nelle fogne finirono  i suoi coevi, i compagni con la K invece camminavano a testa alta, con il rimpianto di aver lottato anche per i diritti di loschi figuri come Enzo.
Lascia inerdetti la scarsa conoscenza della storia da parte del "colto" ex sindaco di Cernusco, l'Ingegnere sostiene che i comitati di Liberazione nazionale nacquero dopo la partenza degli occupanti, e che i collaborazionisti vennero epurati, perseguitati, subirono processi umilianti, ma quando mai?! i comitati di Liberazione nazionale si insediarono nel settembre 1943, tutti i funzionari dello Stato: giudici, prefetti generali furono reintegrati, e a causa della nefasta amnistia firmata Togliatti, alla fine del 1946 ad esclusione di atti efferati, non albergava nessun fascista nelle patrie galere.
Concludo, certo di aver fatto chiarezza su fatti storici purtroppo spesso travisati dalle destre e non solo.
Grazie per l'attenzione
Fulvio Magni
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.