Merate diventi centro della cultura come la Milanesiana. Lettera aperta all'assessore Fiorenza Albani

L'assessore Fiorenza Albani
LETTERA APERTA ALL'ASSESSORE ALLA CULTURA Fiorenza Albani

Merate centro della cultura con la Milanesiana

In un mio contributo di inizio anno raccontavo che vivere un territorio significa sentirlo proprio. Significa "sentirne" le potenzialità, magari anche sopravvalutandolo. Ma seguendo sempre la propria visione, la propria idea.

Un'idea che vuole guardare "oltre" l'attuale dimensione localistica, immaginandone la sua futura connotazione. 

Allora parlavo di sicurezza, oggi parlo di cultura.

Come più volte ho ribadito, il mio concetto di "meratese" ma anche di "casatese" è quello di un ambito territoriale che io definisco, forse con eccessivo ottimismo, "l'altro lecchese". Un contesto geografico che inevitabilmente guarda con molte più assonanze alla provincia brianzola del monzese ed ancora più giù verso Milano. Non a caso parliamo di Brianza meratese

Ed è proprio guardando verso Milano in questi giorni che un'idea forse bislacca, senz'altro una provocazione, sicuramente un'altra visione mi ha fatto intravedere la possibilità per la nostra Mela di inserirsi in quel caleidoscopio di eventi che compongo la kermesse culturale della Milanesiana e che giusto la settimana scorsa ha calato il suo sipario.

Una manifestazione, la cui direttrice artistica è Elisabetta Sgarbi (sorella del noto Vittorio ed editrice con La nave di Teseo, senza dubbio la migliore espressione editoriale di qualità italiana).

Una manifestazione, dicevo, densa di cinema, letteratura, arte, diritto, musica che il Covid non è riuscito a fermare. Semmai limitata.

Da qualche anno la Milanesiana si è data un respiro nazionale e partendo da Milano fa tappa, allestendo i suoi palchi, fino a Lucca, Sondrio, Pavia e finanche ad Ascoli Piceno. Lambendo il nostro territorio con alcune serate a Monza. Solo per citare alcune località (sono 22 le città e le cittadine italiane interessate) che questa estate vedranno nelle loro piazze personaggi come Vittorio Sgarbi, Federico Buffa, Enrico Ruggeri, ma anche gruppi musicali, proiezioni cinematografiche, straordinaria quella dedicata a Franco Battiato. Insomma un condensato di musica e parole che fanno bene all'anima ed al corpo, e dopo due anni di pandemia credo che la le nostre anime abbiano un estremo bisogno di "nutrizione emozionale".

Ecco, in tutto questo contesto io credo che Merate possa pensare in grande: ospitare uno o più eventi della prossima edizione (2022) della Milanesiana. E farlo immaginando lo straordinario contesto di Villa Confalonieri oppure nel mai scordato progetto di rivitalizzare il nostro Castello, Palazzo Prinetti.
Pensate nell'edizione che si terrà il prossimo ottobre la kermesse milanese - ma che oggi sta diventando patrimonio nazionale potrebbe fare tappa persino a Parigi. In un mondo sempre più globalizzato dove bandiere e confini nazionali si fondono sotto un unico concetto. Quello di cultura.

E non voglio stare qui ad evidenziare la ricaduta economica che un evento di questa portata avrebbe sulla città anche in termini di visibilità, soprattutto se la Milanesiana diventasse la serata di punta di un festival locale con una serie di eventi culturali musicali ed artistici pensati e realizzati con risorse soprattutto del territorio.

Inutile aggiungere che associazioni culturali, istituzioni cittadine, e semplici cittadini, quindi tutti ma proprio tutti devono essere chiamati a raccolta, anche mediante la creazione di un Comitato organizzatore. Punto massimo e sinergico dell'opera di ciascuno di noi.

Perché il futuro di Merate è patrimonio di tutti.

Credo che questa debba essere la "visione" comune della Merate del futuro prossimo venturo. Anche perché, non dimentichiamolo, una "visione" non è altro che la summa di una interpretazione culturale, sociale ed umana, futuribile, che noi siamo e vogliamo del nostro territorio.

Tutti elementi che potrebbero fare della nostra Mela un polo di aggregazione straordinario di tutto l'hinterland che ruota attorno al meratese. Facendo germogliare, finalmente, quella consapevolezza che va oltre il concetto localistico di piccola Brianza per approdare in un contesto di respiro europeo. Ed allora perché non provarci assessore. Tutti assieme. Per una Merate più grande, più europea, più milanes(e)....iana

Giuseppe Criaco
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