Un Ferragosto atipico

Ferragosto in riva al mare? Scampagnata in montagna alla ricerca di un pò di refrigerio? Grigliata di carne o pesce seguita da anguria a go-go?
Le deliziose brioche di un’ottima pasticceria, non lontana dal caratteristico lungo fiume di Brivio, che offre degli scorci pittoreschi; il negozietto d’angolo del Mato Grosso, colmo di testimonianze colorate e impregnate di fatiche e gioia di terre lontane, spesso martoriate; una maschera idratante al viso, guardando un film divertente insieme, per poi dividersi i locali da spolverare, hanno fatto da cornice ad una giornata indimenticabile, trascorsa in piacevole compagnia di mio figlio minore , trasferitosi a studiare all’estero qualche anno fà. 20 lunghi mesi. Tanta è stata l’attesa di rivedersi, che ha reso e rende tuttora unici i momenti dell’ordinaria quotidianità delle sue tre settimane di vacanza in Italia.
Non è stato possibile andare in vacanza eppure ciò non ha neanche lontanamente scalfito la gioia di gustare gli affetti più cari nel nostro territorio. Talvolta, forse non ce ne rendiamo conto. Pur vivendo in una realtà fortemente industrializzata, conosciamo bene il sapore intenso dei rossi, polposi pomodori. Non ci sveniamo pagando 200 grammi di scialbi bocconcini di mozzarella 5 euro. Facendo attenzione, possiamo acquistare della pasta fatta in Italia con grano coltivato nel nostro Bel Paese a prezzi ragionevoli. Ecco allora che dopo venti mesi si apprezza tutto ciò che la nostra ricca terra sa dare, pur non essendo villeggianti in qualche paradiso incastonato nello Stivale. Abbiamo il Sole, l’acqua, una varietà paesaggistica unica nelle sue sfumature più diversificate da Nord a Sud; una consolidata tradizione eno-gastronomica abbinata a secoli di ricca storia. Eppure manca il lavoro ed oggi, come negli anni del dopoguerra, si emigra ancora alla ricerca di opportunità di carriera migliori e della meritocrazia. Non viviamo in un paesino dell’altopiano ligure o in Sardegna eppure, anche qui, sono i “vecchi” che restano a casa. Entrambi i ragazzi sono stati selezionati da università estere per proseguire gli studi con il dottorato di ricerca o del master. Ad entrambi sono regolarmente destinati pacchi con i nostri sughi saporiti, la pasta, il grembiule con la bandiera dell’Italia per ricreare un po' dell’ambiente di casa.
Ecco allora che è bello “semplicemente” stare insieme. Pulire le persiane o aiutare i nonni nell’orto. Bagnare il giardino e pensare ai semini di pomodoro piantati nella confezione delle uova in Canada che non avranno mai il sole per poter crescere e fare frutti.
A tutti coloro che vedono noi mamme italiane come onnipresenti, talvolta soffocanti, ecco un altro biglietto da visita del nostro paese. Un ragazzo che ha lasciato la sua single parent a sedici anni per studiare all’estero e, come ha recentemente osservato Karen, la nostra cara amica canadese, parlando di lui dopo la sua laurea: “He has really matured and grown up not only physically but socially and emotionally. Canada has been a very good influence in him. Of course, intellectually and academically he’s a ! He has his wonderful Italian roots and mixed in a bit of Canadian liberalism (É davvero maturato e cresciuto non solo fisicamente ma anche dal punto di vista sociale ed emotivo. Il Canada ha avuto un’influenza molto buona su di lui. Certamente, intellettualmente e per quanto riguarda l’università è una ! Ha le sue fantastiche radici italiane mescolate con un pò del liberalismo canadese).
Radici italiane che porterà con sé dovunque andrà, per tornarvi, almeno in vacanza, quando possibile, rendendo unici e speciali i momenti di ordinaria quotidianità come in questo torrido Ferragosto.
Laura Vettori
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