Brivio: il ''toffo'' preso d'assalto contro la canicola. ''Il fiume va rispettato e temuto''

Per i briviesi è il lido san Vittorino. Centinaia di persone combattono la canicola estiva sulle rive dell'Adda, nei pressi del laghetto che si forma a lato del fiume in località Toffo, a poca distanza dal depuratore.
Anche oggi, all'indomani della tragedia che ha visto la morte di Youssef Janoui, 21 anni di Lecco, tuffatosi dal ponte che collega le due sponde e poi inghiottito dal fiume, sono state tantissime le persone di tutte le età che hanno cercato refrigerio in quella zona.



Nessuno è stato visto tuffarsi dal ponte mentre si è ripetuta la tradizione dal trampolino del toffo.
Si tratta di ragazzi e adulti che spiccano il volto e generalmente “a bomba” atterranno sull'acqua per poi con qualche bracciata raggiungere il ponticello che collega al laghetto, uscire e poi ritornare alla base di lancio e ripetere l'operazione. Un po' per divertimento, un po' per rinfrescarsi e po' per fare da “cornice” come sempre avviene in quella località.

Ma il fiume si sa è insidioso e, come dicono quelli del posto che nelle sue acque ci sono praticamente nati e cresciuti, va rispettato.
“Mai approfittarsene” hanno raccontato tra un tuffo e l'altro, osservando con attenzione i più giovani e, se necessario, riprendendoli in caso di qualche mossa azzardata “chi è nato qui sa bene che si deve prestare attenzione alla corrente e alla portata del fiume. In questi giorni l'acqua si è abbassata ma non è ancora al livello minimo quindi la corrente c'è. C'è chi è nato nel fiume ma non l'ha mai attraversato né si è mai tuffato dal ponte, limitandosi a farsi trasportare a valle dal flusso. I tuffi si sono sempre fatti ma bisogna saper nuotare e sentirsi sicuri perchè è un attimo farsi prendere dal panico e poi non riuscire più a controllarsi. Le acque sono insidiose e non vanno sfidate ma temute e rispettate”.




E probabilmente il panico è quello che ha sopraffatto il giovane lecchese che, dopo essersi tuffato dal ponte, ha iniziato ad essere in difficoltà, forse sentendo la corrente troppo forte e non riuscendo più gestire le bracciate e i movimenti, sino ad essere inghiottito dalle acque, nonostante il tentativo eroico di una 13enne di salvarlo. La stessa che il giorno precedente era al fiume con la mamma a nuotare, come ha sempre fatto fin da bambina.
S.V.
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