Brivio: il ''toffo'' preso d'assalto contro la canicola. ''Il fiume va rispettato e temuto''
Per i briviesi è il lido san Vittorino. Centinaia di persone combattono la canicola estiva sulle rive dell'Adda, nei pressi del laghetto che si forma a lato del fiume in località Toffo, a poca distanza dal depuratore.
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Nessuno è stato visto tuffarsi dal ponte mentre si è ripetuta la tradizione dal trampolino del toffo.
Si tratta di ragazzi e adulti che spiccano il volto e generalmente “a bomba” atterranno sull'acqua per poi con qualche bracciata raggiungere il ponticello che collega al laghetto, uscire e poi ritornare alla base di lancio e ripetere l'operazione. Un po' per divertimento, un po' per rinfrescarsi e po' per fare da “cornice” come sempre avviene in quella località.
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E probabilmente il panico è quello che ha sopraffatto il giovane lecchese che, dopo essersi tuffato dal ponte, ha iniziato ad essere in difficoltà, forse sentendo la corrente troppo forte e non riuscendo più gestire le bracciate e i movimenti, sino ad essere inghiottito dalle acque, nonostante il tentativo eroico di una 13enne di salvarlo. La stessa che il giorno precedente era al fiume con la mamma a nuotare, come ha sempre fatto fin da bambina.
Anche oggi, all'indomani della tragedia che ha visto la morte di Youssef Janoui, 21 anni di Lecco, tuffatosi dal ponte che collega le due sponde e poi inghiottito dal fiume, sono state tantissime le persone di tutte le età che hanno cercato refrigerio in quella zona.
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Nessuno è stato visto tuffarsi dal ponte mentre si è ripetuta la tradizione dal trampolino del toffo.
Si tratta di ragazzi e adulti che spiccano il volto e generalmente “a bomba” atterranno sull'acqua per poi con qualche bracciata raggiungere il ponticello che collega al laghetto, uscire e poi ritornare alla base di lancio e ripetere l'operazione. Un po' per divertimento, un po' per rinfrescarsi e po' per fare da “cornice” come sempre avviene in quella località.
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“Mai approfittarsene” hanno raccontato tra un tuffo e l'altro, osservando con attenzione i più giovani e, se necessario, riprendendoli in caso di qualche mossa azzardata “chi è nato qui sa bene che si deve prestare attenzione alla corrente e alla portata del fiume. In questi giorni l'acqua si è abbassata ma non è ancora al livello minimo quindi la corrente c'è. C'è chi è nato nel fiume ma non l'ha mai attraversato né si è mai tuffato dal ponte, limitandosi a farsi trasportare a valle dal flusso. I tuffi si sono sempre fatti ma bisogna saper nuotare e sentirsi sicuri perchè è un attimo farsi prendere dal panico e poi non riuscire più a controllarsi. Le acque sono insidiose e non vanno sfidate ma temute e rispettate”.
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S.V.