Le Olimpiadi raccontate dal cronista sportivo meratese. Gabriele Cattaneo: 'Un privilegio che non potrò scordare'

Gabriele Cattaneo è un meratese doc. Anche giornalisticamente è "nato" nella nostra città, da sempre una fucina di nuovi talenti. Dopo diverse esperienze locali, quasi sempre nell'ambito sportivo, Gabriele Cattaneo ha sviluppato le indubbie capacità e competenze in portali sportivi fino ad approdare alla redazione sport di Mediaset. E in qualità di inviato ha seguito le Olimpiadi di Tokyo. Ogni sera dagli schermi di canale 5, replicati da Retequattro e Italia Uno, Gabriele ci ha raccontato un evento della giornata passando con disinvoltura da uno sport all'altro, a riprova della grande capacità sviluppata in anni e anni di gavetta di interpretare l'evento sportivo e sintetizzarlo in una diretta. A Gabriele, amico di vecchia data e compagno di qualche avventura giornalistica, abbiamo chiesto un commento dell'esperienza giapponese, a poche ore dal ritorno sul suolo italico.

C.B.



"Sono tornato da poche ore dal Giappone e se ci ripenso è che se il nastro tornasse indietro alla partenza, anzi all'arrivo a Tokyo. L'inizio è stato tutt'altro che facile. Oltre tre ore di pratiche all'aeroporto Narita. Subito un tampone salivare, controlli su ogni singolo dato comunicato prima della partenza e la paura del Covid riassunta in una app sul cellulare da compilare quotidianamente. L'arrivo in hotel in piena notta non è stato più agevole. Alla reception quasi nessuno parla un inglese anche solo scolastico. E poi tre giorni di quarantena chiusi in camera come da disposizione del governo giapponese. Poi finalmente si può uscire, ma non girare per Tokyo perché i primi quattordici giorni gli spostamenti sono limitati. Fortunatamente il 23 luglio si comincia con la cerimonia d'apertura. Quasi quattro ore non sempre ad alto ritmo, ma l'emozione della passerella della squadra italiana è comunque grande. Anche perché finalmente iniziano le gare, si assegnano le medaglie. Ogni evento, sempre per mantenere le distanze nella prevenzione del Covid, ha pochi posti riservati alle televisioni.

Quindi bisogna fare la prenotazione e aspettare di sapere se viene accettata. La maggior parte delle volte: respinta. Questa però è un'edizione unica, irripetibile e quindi decidiamo di provare lo stesso, soprattutto il giorno dell'ultima finale olimpica di Federica Pellegrini. Un po' di insistenza e tanta fortuna consentono di avere il privilegio di vivere dal vivo l'emozione dell'addio a cinque cerchi di una delle sportive più grandi di sempre. La piscina porta anche medaglie, ben 6, tutte vissute dal vivo. Poi arriva domenica 1 agosto. Il giorno che resterà indelebile nella storia dello sport italiano. A Casa Italia ogni salto di Tamberi tiene tutti con il fiato sospeso e poi quel quarto d'ora che passa dall'oro di Gimbo a quello di Marcell Jacobs con la corsa per fare un collegamento con la mente ancora confusa per un risultato clamoroso. L'Olimpiade azzurra e di tutti noi assume proporzioni diverse. Cominciano a piovere ori proprio dall'atletica leggera, la disciplina regina, l'entusiasmo è sempre a mille, anche se a Tokyo non si ha l'esatta percezione di quanto sta accadendo in Italia. C'è solo la certezza che è un momento storico, mai visto prima. Il saluto con tanti, quasi tutti i medagliati, ma anche la presenza all'ultimo podio, il 40esimo, quello delle farfalle con un bronzo che è molto brianzolo perché si allenano tutto l'anno a Desio.

Certo l'assenza del pubblico sulle tribune è una mancanza, ma per noi è un'addizione supplementare perché permette di avere il privilegio di essere tra i pochi a poter vivere certe emozioni dal vivo, da vicino. Soltanto a giochi finiti, abbiamo avuto l'opportunità di visitare una città che ha guardato con timore all'Olimpiade per paura di un'impennata dei contagi e che dal 9 agosto è tornata a vivere normalmente. Tokyo è certamente una metropoli bella, pulita, cordiale e che forse avrebbe potuto divertirsi di più. Cosa che invece hanno fatto tutti gli italiani perché certi successi sono forse irripetibili e avere avuto l'opportunità di essere presente è certamente un privilegio che tutti noi non potremo mai scordare.

Gabriele Cattaneo
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