Merate: su ''evasione'' e accertamenti Imu e Tari risponde l'assessore al bilancio Casaletto

A Merate si sono recuperati 72mila euro di TARI inevasa, scoperta dovuta al fatto che gli evasori, per avere i sacchetti rossi, hanno dovuto presentare la carta dei servizi e così venire allo scoperto. Ma qui si pongono altre domande.72mila euro sono solo per la TARI di quest'anno? E per i 5 anni precedenti per i quali si è costretti a conservare le ricevute, ricevute che gli evasori evidentemente non possono esibire pèerché non l'hanno pagata? Se erano sconosciuti per la TARI lo erano presumibilmente anche per la TASI. Quanto si conta di recuperare per quest'ultima e per i relativi 5 anni precedenti? Stesso discorso per l'IMU?
E' possibile avere ragguagli dal Comune oppure sono informazioni che devono rimanere rinchiuse nelle segrete stanze?

Un lettore

Abbiamo girato i quesiti del lettore all'assessore Alfredo Casaletto:
Spett.le redazione,
rispondo ai quesiti che sono stati posti dal vostro lettore, avendo cura di precisare che nessuna informazione è rinchiusa nelle “segrete stanze” trattandosi di atti amministrativi che, per definizione, producono effetti sulla cittadinanza e che, quindi, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria a tutela della riservatezza delle persone possono essere resi pubblici anche perché riportati nelle scritture contabili del comune.
Devo evidenziare che non è propriamente corretto parlare di “evasori”, in quanto dei 150 nuovi soggetti iscritti per via dell’introduzione del c.d. sacco rosso, ben 110 sono utenti che, ai sensi dell’art. 1, comma 684, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, avrebbero potuto iscriversi entro il 30 giugno 2021 e altri, addirittura, entro il 30 giugno 2022.
Difatti, a mente della disposizione normativa citata, ogni utente ha tempo sino al 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui è sorto il presupposto impositivo per presentare la denuncia TARI in comune.
Sicché, circa 110 sono le utenze che si sono regolarmente iscritte alla TARI per poter acquisire il sacco rosso.
Quarantacinque (45), su 7.500 utenze registrate, invece, sono veri “evasori” del ridetto tributo.
Gli accertamenti emessi, per un importo complessivo di € 68.000,00 circa, retrocedono, per espressa previsione normativa, ai cinque anni precedenti per ciascuna posizione sospettata di evasione.
Voglio evidenziare che, a seguito dell’accertamento del tributo, l’utente può sempre dimostrare il pagamento di quanto dovuto, ovvero l’infondatezza della pretesa erariale.
Ricordo che la TARI è destinata a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi.
Circa la TASI, l’accorto lettore deve sapere che il Comune di Merate non l’ha mai introdotta.
Infine, per quanto concerne l’IMU – che non è dovuta per l’abitazione principale, nonché, e ciò per scelta dell’attuale amministrazione comunale, per le seconde abitazioni concesse in comodato d’uso a parenti in linea retta - i contribuenti possono presentare la dichiarazione sino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui è sorto il presupposto impositivo.
Ad oggi sono stati emessi accertamenti per ben € 274.000,00 relativamente all’IMU.
Con l’auspicio di aver chiarito i dubbi al lettore, colgo l’occasione per porgere i miei migliori saluti

Alfredo Casaletto
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