Cicognola: è morto Mario Airoldi, storico restauratore con la passione di orto e Inter


Si è spento a 92 anni Mario Airoldi, storico restauratore di Cicognola. Nato nel 1928 e originario proprio della frazione, località "La Busa" - la buca - ha passato la sua vita a fare ciò che amava: restaurare mobili. Appresa l'arte del restauro in giovane età presso la bottega di Turati in viale Lombardia, Mario ha poi aperto negli anni il laboratorio proprio sotto la sua abitazione. Ha lavorato per oltre cinquant'anni, ma una volta in pensione non ha mai smesso di fare interventi per amici e conoscenti. "Impiegava le ore per restaurare i mobili - ricorda la figlia Benedetta - perchè per lui il lavoro doveva essere fatto a regola d'arte. Ricordo quando mia mamma lo chiamava per cena e lui dal laboratorio non arrivava mai". Un lavoro romantico, quello di Mario, che l'ha portato negli anni a farsi conoscere nella zona e ad avere moltissimi clienti. Ma a ricordarlo in paese, oltre che per la sua attività, c'è anche chi nel '83 aveva letto sui giornali di un camion che a Cicognola aveva travolto un padre e una figlia. Mario e Benedetta infatti stavano rientrando a casa a piedi quando avvenne il tragico incidente. Solo un "miracolo" del dottor Orsolini, che ricostruì l'arteria femorale della gamba di Mario, riuscì a permettergli di tornare in piedi.
Al di là del restauro, Mario aveva anche la passione per la coltivazione. "L'orto per lui doveva essere sempre curato e in ordine, - ha proseguito la figlia - nel laboratorio dove lavorava c'erano un sacco di cose in giro, ma il suo orto invece doveva essere perfetto. Ha continuato a prendersene cura e a insegnarmi fino agli ultimi anni". L'altra grande passione poi era l'Inter, - "la Sua Inter"- che ha seguito per anni allo stadio e che è riuscita a regalargli la gioia della vittoria dello scudetto proprio pochi mesi prima della sua scomparsa.
Il funerale di Mario si è tenuto giovedì 29 luglio nella chiesa di Sabbioncello, dove la moglie Luisa, la figlia Benedetta, il genero Siro, i cognati, i nipoti, amici e conoscenti hanno potuto rivolgergli l'ultimo saluto.

E.Ma.
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