Merate: i dossier ereditati sono ancora in attesa di realizzo. Si fa festa solo il giovedì
Ed eccoci qui, inizia il terzo mese di agosto dell’era Panzeri. Dei tanti dossier ereditati da Andrea Massironi che cosa è stato realizzato? Nulla. Anzi qualche situazione si è persino deteriorata. Un volo a bassa quota come promemoria.
- Via Verdi: punta di diamante della campagna elettorale e quasi certamente progetto decisivo per la vittoria del centrodestra. A parte qualche sotto servizio tutto è ancora fermo ed anzi i rilievi della Soprintendenza hanno costretto la Giunta a modificare parte del piano salvaguardando i pini nel parcheggio tra l’asilo e il CDD. Intanto la regione ha concesso un finanziamento di 1,4 milioni. I soldi per le opere pubbliche non mancano mai, a dispetto della vulgata popolare.
- Lago Sartirana: siamo al palo, dalla moria di agosto 2020 a oggi nulla è stato fatto se non tagliare alcune piante, forse non tutte malate e, naturalmente, imporre il regolamento vigente nella sua versione integrale. Il giro del bacino si può fare dal 1° agosto dopo quattro mesi di chiusura. Quanti hanno una storia con il lago invocano la necessità di innalzarne il livello ma gli studiosi di palazzo fanno il contrario. Salvo poi spazzare col soffione le alghe. Di riciclo dell’acqua, miglioramento dei parametri di ossigenazione, pulizia dei canali con abbassamento del fondale ecc. nulla di nulla.
- Stagno di San Rocco: ogni settimana è quella buona per stipulare la cessione di proprietà o di usufrutto del piccolo specchio artificiale ma, puntualmente, insorge un nuovo problema: prima era la ricerca di un terreno agricolo come merce di scambio, ora è l’impossibilità di investire in assenza di un titolo di proprietà e domani chissà. C’è da domandarsi se gli Uffici siano preparati a sufficienza per prevenire questi rilievi che, francamente, ora stanno rasentando il ridicolo. E con essi l’Assessore alla partita costretto a rimangiarsi le date di stipula ormai da quasi un anno.
- Ospedale San Leopoldo Mandic: tema non pervenuto. A parte la risposta a una interrogazione della minoranza, affidata al Dg dell’Azienda (il massimo dell’umorismo) non risultano interventi di rilievo da parte del Comune che ospita il presidio. Intanto le dimissioni fioccano e nel silenzio generale i reparti si impoveriscono aumentando giorno dopo giorno la dipendenza gestionale e organizzativa dai vertici lecchesi.
- Retesalute: la presidenza Panzeri si è conclusa con la messa in liquidazione della società. O meglio Panzeri è ancora presidente dell’assemblea dei soci ma a comandare è Ciro D’Aries che mitraglia chi gli capita a tiro (non tutti) con richiesti milionarie di risarcimento (pur ammettendo che non ci fu né distrazione di denaro pubblico né indebiti arricchimenti) e di decreti ingiuntivi ai comuni soci che non verseranno la quota parte a copertura dei debiti. Tutto questo percorso, come sanno coloro che il dossier lo hanno studiato sul serio (e cioè quasi nessuno) lo si poteva evitare con una presidenza attenta, competente, determinata in grado di far approvare i bilanci 2018, 2019, 2020, il budget 2021 con il piano di rilancio, oggi pienamente confortato dall’emendamento Fragomeli. Invece tutti sulla strada della liquidazione con una spesa ulteriore di 300mila euro e ora a denti stretti a mettere mano a quel portafoglio cui avrebbero dovuto attingere a fine 2018 per non arrivare sin qui.
- Giovedì di festa: ecco sì, questo è un punto a favore, la festa cittadina ogni giovedì con negozi aperti e birra a fiumi ha riscosso un buon successo. Su questo il risultato è stato colto in pieno.
Ma dubitiamo che basti a far raggiungere il 6 meno meno a questa Amministrazione.
- Via Verdi: punta di diamante della campagna elettorale e quasi certamente progetto decisivo per la vittoria del centrodestra. A parte qualche sotto servizio tutto è ancora fermo ed anzi i rilievi della Soprintendenza hanno costretto la Giunta a modificare parte del piano salvaguardando i pini nel parcheggio tra l’asilo e il CDD. Intanto la regione ha concesso un finanziamento di 1,4 milioni. I soldi per le opere pubbliche non mancano mai, a dispetto della vulgata popolare.
- Lago Sartirana: siamo al palo, dalla moria di agosto 2020 a oggi nulla è stato fatto se non tagliare alcune piante, forse non tutte malate e, naturalmente, imporre il regolamento vigente nella sua versione integrale. Il giro del bacino si può fare dal 1° agosto dopo quattro mesi di chiusura. Quanti hanno una storia con il lago invocano la necessità di innalzarne il livello ma gli studiosi di palazzo fanno il contrario. Salvo poi spazzare col soffione le alghe. Di riciclo dell’acqua, miglioramento dei parametri di ossigenazione, pulizia dei canali con abbassamento del fondale ecc. nulla di nulla.
- Stagno di San Rocco: ogni settimana è quella buona per stipulare la cessione di proprietà o di usufrutto del piccolo specchio artificiale ma, puntualmente, insorge un nuovo problema: prima era la ricerca di un terreno agricolo come merce di scambio, ora è l’impossibilità di investire in assenza di un titolo di proprietà e domani chissà. C’è da domandarsi se gli Uffici siano preparati a sufficienza per prevenire questi rilievi che, francamente, ora stanno rasentando il ridicolo. E con essi l’Assessore alla partita costretto a rimangiarsi le date di stipula ormai da quasi un anno.
- Ospedale San Leopoldo Mandic: tema non pervenuto. A parte la risposta a una interrogazione della minoranza, affidata al Dg dell’Azienda (il massimo dell’umorismo) non risultano interventi di rilievo da parte del Comune che ospita il presidio. Intanto le dimissioni fioccano e nel silenzio generale i reparti si impoveriscono aumentando giorno dopo giorno la dipendenza gestionale e organizzativa dai vertici lecchesi.
- Retesalute: la presidenza Panzeri si è conclusa con la messa in liquidazione della società. O meglio Panzeri è ancora presidente dell’assemblea dei soci ma a comandare è Ciro D’Aries che mitraglia chi gli capita a tiro (non tutti) con richiesti milionarie di risarcimento (pur ammettendo che non ci fu né distrazione di denaro pubblico né indebiti arricchimenti) e di decreti ingiuntivi ai comuni soci che non verseranno la quota parte a copertura dei debiti. Tutto questo percorso, come sanno coloro che il dossier lo hanno studiato sul serio (e cioè quasi nessuno) lo si poteva evitare con una presidenza attenta, competente, determinata in grado di far approvare i bilanci 2018, 2019, 2020, il budget 2021 con il piano di rilancio, oggi pienamente confortato dall’emendamento Fragomeli. Invece tutti sulla strada della liquidazione con una spesa ulteriore di 300mila euro e ora a denti stretti a mettere mano a quel portafoglio cui avrebbero dovuto attingere a fine 2018 per non arrivare sin qui.
- Giovedì di festa: ecco sì, questo è un punto a favore, la festa cittadina ogni giovedì con negozi aperti e birra a fiumi ha riscosso un buon successo. Su questo il risultato è stato colto in pieno.
Ma dubitiamo che basti a far raggiungere il 6 meno meno a questa Amministrazione.
Claudio Brambilla