Retesalute: soci unanimi a versare la quota parte per sanare i debiti dell’azienda. Casatenovo contrario all’azione legale

Seppure con qualche distinguo la proposta del presidente del Collegio dei liquidatori Ciro D'Aries ha raccolto il consenso unanime dell'Assemblea. Nonostante i segretari comunali avessero sollevato più di una perplessità sul riconoscimento del Debito fuori bilancio, i sindaci si sono espressi favorevolmente al risanamento dei debiti dell'Azienda speciale, che come è noto ammontano a poco meno di quattro milioni.

Da sinistra Massimo Panzeri, Ciro D'Aries, Alessandra Colombo, Emanuele Paolo Grimoldi

Il tempo tuttavia stringe e a complicare l'intera operazione, che dovrebbe concludersi entro la fine di settembre, ci sono le imminenti elezioni comunali che interesseranno diversi Municipi del territorio. Un problema sollevato dall'assessore di Olgiate Molgora Maurizio Maggioni (è anche vice presidente del Distretto), che ha però annunciato che "avrebbe sottoscritto in pieno il ritorno in bonis di Retesalute", inaugurando la lunga serie di interventi favorevoli alla proposta del Collegio dei liquidatori.
Dopo di lui è stato il sindaco di Osnago a Paolo Brivio ad annunciare che avrebbe chiesto al Consiglio comunale di seguire la strada indicata dal professor D'Aries, già recepita favorevolmente anche dal proprio Segretario comunale. "Capisco tutti i dubbi e le perplessità di natura tecnica che possono sorgere in questo frangente, ma dobbiamo porci il problema politico se vogliamo compiere un'operazione per mettere in sicurezza l'Azienda, questa operazione mi sento di sottoporla al Consiglio comunale, la proposta di mettere a disposizione i fondi a fronte di un piano di rilancio dell'Azienda".

Anche il sindaco di Barzanò Giancarlo Aldeghi si è detto favorevole al piano proposto dal Collegio dei liquidatori e si è detto pronto a sostenerlo nel Consiglio comunale che si sarebbe svolto poco dopo nel suo comune chiedendo "di fare più in fretta possibile per predisporre gli atti per arrivare a salvare l'azienda".
Il sindaco di Verderio, oltre ad esprimere il suo parere favorevole ha voluto ringraziare gli operatori di Retesalute per un episodio che si è trovato ad affrontare il suo Comune e che è stato risolto brillantemente grazie all'Azienda speciale con sede a Novate. Un ringraziamento che ha espresso ufficialmente con una lettera al direttore Enrico Bianchini.

Un parere favorevole con qualche distinguo è arrivato anche dal rappresentante del Comune di Casatenovo, l'assessore Fabio Crippa che è anche vice presidente dell'Assemblea.
"Mi corre l'obbligo di fare due rassicurazioni e una precisazione. Il Comune di Casatenovo è tra i soci fondatori e ha sempre creduto e continua a crederci al punto che il suo sindaco (il dottor Filippo Galbiati, che è anche presidente dell'Ambito ndr) è uno dei principali garanti politici nei confronti dei creditori sul percorso di recupero dell'Azienda che è stato loro prospettato. Noi abbiamo già dichiarato da tempo che accettiamo il debito che ci è stato prospettato e che secondo la relazione del Collegio di vigilanza dipende dalle tariffazioni applicate ai servizi, per questa ragione onoreremo fino in fondo il debito. La precisazione finale è che il Comune di Casatenovo non condivide la qualità e la misura delle azioni giudiziarie che sono state intraprese che rischiano di cancellare una storia più che decennale di questa Azienda che per i comuni e il territorio ha significato tanto".

Una presa di posizione criptica quest'ultima, che non è stata raccolta da nessun altro rappresentante dei comuni presente, ma che ovviamente è stata subito maliziosamente collegata al fatto che l'ex direttore di Retesalute, la dottoressa Simona Milani, che una volta scoppiato il bubbone si è trasferita armi e bagagli a lavorare guarda caso proprio in comune a Casatenovo.
Il sindaco di Robbiate Daniele Villa dal canto suo ha ribadito quanto già anticipato nei giorni precedenti in Consiglio e cioè di essere pronto a fare quanto richiesto per salvare Retesalute, ma è andato oltre ringraziando il professor D'Aries per quanto fatto, confermando quanto sostenuto dal professore e cioè che il disavanzo comunque vada ricadrebbe sui Comuni. Sottolineando inoltre che anche per il ritorno in bonis è necessario un Piano industriale sostenibile per l'Azienda.

Secondo da sinistra il sindaco di Nibionno, Claudio Usuelli

Alla fine si è deciso di raccogliere il parere dei presenti sull'attuazione del Piano proposto che è stato unanimemente favorevole. I sindaci, in particolare il primo cittadino di Nibionno Claudio Usuelli, nel dare mandato al Collegio dei liquidatori di predisporre gli atti necessari, hanno chiesto la predisposizione e consegna di un Piano finanziario e di rilancio gestionale per ciascun Ente socio, cosi come previsto dalla relazione redatta dal Collegio dei Liquidatori trasmessa in data 27 luglio; la predisposizione da parte del Collegio dei liquidatori di una bozza di delibera avente ad oggetto il riconoscimento del debito fuori bilancio che sia preventivamente concordata con i Segretari comunali, Responsabili finanziari e Revisori dei conti degli Enti soci da inviare ai Comuni entro la seconda metà di settembre; la destinazione e/o il riparto definito dall'Assemblea dei soci delle eventuali somme recuperate dalle azioni di responsabilità intraprese.
Ora però resta ancora molto lavoro da fare.

Angelo Baiguini
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