Lecco Film Fest: è iniziato il corso 'Opera prima'
È iniziato il corso, proposto nell'ambito della II edizione del Lecco Film Fest, Opera prima. Si tratta di un laboratorio di scrittura creativa per il cinema e la TV dalla mattina del 27 al 31 luglio, a cui si sono iscritti - gratuitamente - oltre 20 studenti delle classi IV e V delle scuole secondarie di secondo grado di Lecco.
Il corso si tiene ogni giorno nella sala convegni di Palazzo delle Paure, inaugurata oggi dalla lezione Teorica di Mara Perbellini, sceneggiatrice, drammaturga e docente al Master in International screenwriting and production all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il cui titolo era "Le donne nel cinema. Come costruire un personaggio femminile forte". Durante l'intero percorso formativo si alternano momenti teorici a laboratori pratici, come quello che nel pomeriggio di martedì 27 ha presieduto lo scrittore lecchese e già Premio Campiello Giovani Mattia Conti, nel suo incontro dal titolo "Elaborazione dei testi e analisi congiunta". L'obiettivo è di fornire le conoscenze di base per affacciarsi sul mondo delle sceneggiature. Al termine del corso i ragazzi saranno in grado di delineare la struttura di una storia per lo schermo, dando vita a personaggi complessi e sfaccettati. Soggetto, trattamento, sono solo alcuni dei termini che i partecipanti incontreranno in questo viaggio. I laboratori consentiranno loro poi di mettersi alla prova sotto la guida di esperti del settore. L'obiettivo è quello di attraversare i generi, affrontando anche nello specifico il mondo dell'animazione. Ma al Lecco Film Fest il cinema è donna. Per questo anche le prossime giornate saranno dedicate alla creazione di figure femminili di grande impatto, nella loro forza o fragilità. E poi non mancherà un po' di storia. I capolavori di Vittorio De Sica ci sarebbero stati senza Cesare Zavattini? Le risposte agli esperti del workshop.
Mara Perbellini, sceneggiatrice, drammaturga e docente al Master in International screenwriting and production all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: "Ho detto ai ragazzi che questo è a livello nazionale e internazionale un buon momento per inserirsi in questo mercato del lavoro. Le ragioni le abbiamo davanti agli occhi: l'audiovisivo è in espansione, ci sono nuove piattaforme come Netflix e Amazon che producono in Italia e in tutto il mondo. Inoltre ci sono tante co-produzioni internazionali in cui l'Italia può giocare un ruolo da protagonista, anche grazie alle nuove leve, formatesi e che vogliono mettersi in gioco, raccontando anche la propria generazione".
Mattia Conti, scrittore e già Premio Campiello Giovani: È un'esperienza quella che mi trovo a condurre, che al liceo avrei voluto fare anch'io. Questo momento di confronto e di formazione con i ragazzi sull'arte cinematografica vogliamo che sia anche un momento laboratoriale che ascolti le storie e le visioni che loro portano in classe. Della parte che seguo nello specifico tra oggi e venerdì, quella del dare forma a ciò che ascoltiamo dai loro vissuti, sarà la parte più interessante.
Letizia, 17 anni: Lo spunto per iscrivermi ai corsi di Opera Prima è arrivo sia da mia madre che dalla mia scuola. Ho deciso di partecipare perché amo scrivere e volevo approfondire anche il modo per stendere una sceneggiatura per il cinema. Ho molta voglia di sperimentare me stessa, ma anche le tecniche che abbiamo imparato dalle lezioni teoriche, mettendo tutto in pratica turante il corso.
Andrea, 21 anni: Mi sono iscritto al corso di Opera Prima su indicazione del mio ex professore di italiano. Sono sempre stato attratto dalla sceneggiatura, dallo scrivere e inventare storie. L'ho sempre fatto per conto mio, questa è un'occasione per crescere e per avere a che fare con professionisti del settore. È il primo impatto con gli incontri ha superato le mie aspettative.
Il corso si tiene ogni giorno nella sala convegni di Palazzo delle Paure, inaugurata oggi dalla lezione Teorica di Mara Perbellini, sceneggiatrice, drammaturga e docente al Master in International screenwriting and production all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il cui titolo era "Le donne nel cinema. Come costruire un personaggio femminile forte". Durante l'intero percorso formativo si alternano momenti teorici a laboratori pratici, come quello che nel pomeriggio di martedì 27 ha presieduto lo scrittore lecchese e già Premio Campiello Giovani Mattia Conti, nel suo incontro dal titolo "Elaborazione dei testi e analisi congiunta". L'obiettivo è di fornire le conoscenze di base per affacciarsi sul mondo delle sceneggiature. Al termine del corso i ragazzi saranno in grado di delineare la struttura di una storia per lo schermo, dando vita a personaggi complessi e sfaccettati. Soggetto, trattamento, sono solo alcuni dei termini che i partecipanti incontreranno in questo viaggio. I laboratori consentiranno loro poi di mettersi alla prova sotto la guida di esperti del settore. L'obiettivo è quello di attraversare i generi, affrontando anche nello specifico il mondo dell'animazione. Ma al Lecco Film Fest il cinema è donna. Per questo anche le prossime giornate saranno dedicate alla creazione di figure femminili di grande impatto, nella loro forza o fragilità. E poi non mancherà un po' di storia. I capolavori di Vittorio De Sica ci sarebbero stati senza Cesare Zavattini? Le risposte agli esperti del workshop.
Mara Perbellini, sceneggiatrice, drammaturga e docente al Master in International screenwriting and production all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: "Ho detto ai ragazzi che questo è a livello nazionale e internazionale un buon momento per inserirsi in questo mercato del lavoro. Le ragioni le abbiamo davanti agli occhi: l'audiovisivo è in espansione, ci sono nuove piattaforme come Netflix e Amazon che producono in Italia e in tutto il mondo. Inoltre ci sono tante co-produzioni internazionali in cui l'Italia può giocare un ruolo da protagonista, anche grazie alle nuove leve, formatesi e che vogliono mettersi in gioco, raccontando anche la propria generazione".
Mattia Conti, scrittore e già Premio Campiello Giovani: È un'esperienza quella che mi trovo a condurre, che al liceo avrei voluto fare anch'io. Questo momento di confronto e di formazione con i ragazzi sull'arte cinematografica vogliamo che sia anche un momento laboratoriale che ascolti le storie e le visioni che loro portano in classe. Della parte che seguo nello specifico tra oggi e venerdì, quella del dare forma a ciò che ascoltiamo dai loro vissuti, sarà la parte più interessante.
Letizia, 17 anni: Lo spunto per iscrivermi ai corsi di Opera Prima è arrivo sia da mia madre che dalla mia scuola. Ho deciso di partecipare perché amo scrivere e volevo approfondire anche il modo per stendere una sceneggiatura per il cinema. Ho molta voglia di sperimentare me stessa, ma anche le tecniche che abbiamo imparato dalle lezioni teoriche, mettendo tutto in pratica turante il corso.
Andrea, 21 anni: Mi sono iscritto al corso di Opera Prima su indicazione del mio ex professore di italiano. Sono sempre stato attratto dalla sceneggiatura, dallo scrivere e inventare storie. L'ho sempre fatto per conto mio, questa è un'occasione per crescere e per avere a che fare con professionisti del settore. È il primo impatto con gli incontri ha superato le mie aspettative.