Sartirana: lo studio di uccelli, libellule, farfalle e pipistrelli della riserva nei sopralluoghi e nelle analisi di 2 naturalisti

Dotati di macchina fotografica, binocolo e retino da qualche settimana stanno effettuando una serie di sopralluoghi sul lago di Sartirana per individuare le specie di farfalle, libellule e pipistrelli presenti.
Un lavoro che sarà utilissimo per gli enti locali che potranno in questo mondo avere un'informazione chiara, precisa e aggiornata sulle specie presenti e il loro stato di salute per poter poi operare in maniera mirata alla loro salvaguardia.
A svolgere questo lavoro di ricerca direttamente sul campo sono due naturalisti, Marco Ranzoni e Elena Mercugliano, rispettivamente di Merate e di Milano.



Elena e Marco durante uno dei sopralluoghi

"Si tratta di un progetto nato all'interno di un master di primo livello dell'università di Padova focalizzato sulla salvaguardia della fauna selvatica diretto dalla professoressa Barbara de Mori" hanno spiegato "l'idea era quella di creare un progetto di conservazione e noi abbiamo deciso di concentrarci sulle aree umide urbane e semi-urbanizzate, dunque su laghetti ubicati in queste zone".
I due studenti hanno così proposto questo progetto come un protocollo operativo per preservare e gestire aree delicate quali sono quelle umide, grazie a una attività preventiva di monitoraggio e censimento.
In particolare si sono concentrati su farfalle, libellule, uccelli (per i quali avevano già svolto un tirocinio con l'Università di Milano Bicocca) e pipistrelli.

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"Si tratta di gruppi che sono indicatori dello stato dell'ambiente e della sua salute e tutte le specie di pipistrelli in particolare sono protette anche a livello europeo".
Il monitoraggio dell'avifauna effettuato con la Bicocca sotto la guida del gruppo di ricerca del professor Luciano Bani, si è snodato su percorsi prestabiliti e tramite l'individuazione di punti di ascolto e osservazione degli uccelli per individuarne la specie attraverso il canto, al colore del piumaggio, alla forma e al volo.
Tutto il sentiero del laghetto è stato diviso in spezzoni (transetti) all'interno dei quali si contavano gli uccelli rintracciati attraverso il canto o la vista. I vari appostamenti ai punti di ascolto sono durati circa 10 minuti ciascuno in tre zone (bagnolo, casetta e foce nella parte a sinistra) con l'osservazione dei quadranti in cui era stato ripartito lo specchio lacustre a mo' di scacchiera.



Le libellule sono state monitorate lungo il perimetro del lago fino a due metri dalla sponda e cinque sull’acqua. Le farfalle invece sono state osservate entro cinque metri dal sentiero. In entrambi i casi le osservazioni sono state condotte tramite binocolo e, dove possibile, con l'aiuto di un retino per essere poi fotografate. Queste tecniche si basano su precedenti studi e protocolli, riconosciuti anche a livello europeo. Per le libellule, animali più territoriali, a volte il lavoro risulta più semplice perché tendono a rimanere in un’area ristretta, per gli uccelli invece, così come per le farfalle, che sono più “liberi”, è "un terno al lotto".
Pipistrelli, farfalle e libellule hanno necessità complesse legate al loro ciclo vitale e alla riproduzione. La loro presenza può indicare che il lago fornisce loro importanti risorse almeno in una fase della loro vita.



I pipistrelli, monitorati grazie ad un bat-detector fornito dall'associazione FaunaViva, hanno un territorio di caccia ristretto e compiono generalmente lo stesso percorso per catturare gli insetti di cui si nutrono. La strumentazione utilizzata per individuarli rileva i suoni che emettono a frequenze non udibili dall’orecchio umano. Con particolari programmi di elaborazione audio si riesce poi a stabilirne la specie.
A settembre, terminati i sopralluoghi, si "tireranno le somme" mettendo assieme tutti i dati raccolti da presentare poi, elaborati, al master e poi restituirli agli enti locali.


Le specie trovate possono fornire molte informazioni collegate direttamente alla loro presenza, per esempio nel caso delle farfalle e degli uccelli, la presenza di determinati tipi di habitat, anche di pregio.
I risultati che deriveranno dallo studio permetteranno di definire lo stato attuale di salute ambientale del lago e la sua biodiversità, usandoli come punto di partenza per eventuali azioni di gestione e proposte di attività di educazione ambientale. Queste ultime hanno lo scopo di sensibilizzare e avvicinare i cittadini alla natura e al suo rispetto, valorizzando così il lago.
S.V.
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