Verderio: bruciato il pallone di ovatta per i due santi della parrocchia, Nazaro e Celso
Domenica di festa nella chiesa di Verderio ex Inferiore, dove questa mattina si è bruciato il pallone di ovatta in memoria dei santi martiri, divenuti patroni della parrocchiale, Nazaro e Celso.
![](/public/filemanager/pub_files_archivio/2021/Luglio/verderio_patronale_2.jpg)
![](https://www.merateonline.it/public/filemanager/pub_files_archivio/2021/Luglio/verderio_patronale_1.jpg)
![](https://www.merateonline.it/public/filemanager/pub_files_archivio/2021/Luglio/verderio_patronale_6.jpg)
La funzione si è aperta con le parole del vicario don Emanuele Ronco. "Dobbiamo mettere il vestito della festa, come quando si fa messa" ha esordito, per poi domandare ai fedeli. "Avete indossato il bel vestito interiore?". "Vi devo raccontare una cosa bella - ha proseguito il sacerdote -. Ieri ero in chiesa, come ogni sabato, per confessare e sono arrivate quattro ragazze accompagnate da due catechisti che desideravano chiedere perdono. Ma che bello! Il miracolo dell’amore, della pazienza, della Fede. Confessiamoci, perché confessarsi non è dire i peccati, come un elenco, ma è affermare: Gesù, io ti amo!".
VIDEO
Dopo la lettura del Vangelo, il sacerdote ha ripercorso la storia di Nazaro e Celso, protettori della Parrocchia. I due erano soldati, ha raccontato don Emanuele, coinvolgendo i fedeli attraverso una serie di domande. "Sapete cosa significa la parola martire? Vuol dire che sono morti per amore. Perseguitati dall’imperatore Nerone, hanno risposto con queste parole: "Se ci obbligano a rinnegare la nostra fede, daremo il nostro sangue a Gesù". E morirono, perché dissero: "Noi vogliamo rimanere Cristiani"".
![](https://www.merateonline.it/public/filemanager/pub_files_archivio/2021/Luglio/verderio_patronale_4.jpg)
![](https://www.merateonline.it/public/filemanager/pub_files_archivio/2021/Luglio/verderio_patronale_3.jpg)
"Ci sono ancora i martiri?" ha chiesto ancora il celebrante, citando figure come il magistrato Rosario Livatino, la cui lotta contro la mafia nel Ragusano gli è costata la vita, nonchè don Pino Puglisi, palermitano, toccato dalla stessa sorte - ucciso da un sicario di Cosa Nostra - dopo aver lottato per allontanare i ragazzini dalle cosche.
![](/public/filemanager/pub_files_archivio/2021/Luglio/verderio_patronale_7.jpg)
![](https://www.merateonline.it/public/filemanager/pub_files_archivio/2021/Luglio/verderio_patronale_5.jpg)
F.Fu.