Genova e complottismo

La prima a ispirare la suggestiva ipotesi del complotto dei poteri forti alleati con i black blockers fu una fantastica piéce teatrale in cui un attore comico milanese, che non cito per motivi di igiene, e che gravita ovviamente nel variegato bouquet di sinistra, vestiva i panni di un gerarca fascista del XXI sec. che ammetteva candidamente di essere il mandante di quanto successo a Genova.
Questo colpo di genio complottista poi è addirittura diventata una verità processuale.
Se ci fosse bisogno ancora di chiedersi il perché di una riforma della giustizia, e del perché l'Italia gravita attorno al 40° posto per libertà di stampa, ultima o quasi tra i paesi occidentali.
Saluti

Mandelli A.
Non c'entrano i poter forti, c'entrano i servizi deviati attivissimi dall'Italicus a piazza Fontana. La storia, anche giudiziaria, non può essere interpretata. E certo nella Diaz non c'erano i black bloc ma ragazzi e ragazze normalissimi. L'ha sentenziato la Corte Europea dei diritti dell'Uomo, quello che è successo in quei tre giorni è da stato sudamericano. Poi ciascuno crede in ciò che vuole, anche a dispetto di tutto. La libertà di stampa, quella sì, è compromessa per i poter forti basta vedere chi sta dietro i principali quotidiani e le Tv. Sulla giustizia infine assisteremo al solito balletto dove la prescrizione condannerà due volte le vittime salvando i carnefici. Purché abbienti e con stuolo di avvocati di grido.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.