Illegittimo

Gentile Direttore.

Dopo aver letto le testimonianze di Massimo Cupini e Alessandro Pozzi sui fatti di Genova e la Sua risposta, trovando condivisibile al 3000% l'intervento sul "pensiero" (si fa per dire) a firma Mauro P. scritto da Filippo, mi ero ripromesso di non intervenire. L'assassinio avvenuto martedì sera a Voghera mi ha fatto cambire idea, ma andiamo con ordine.

La cancellazione dei cardini della Democrazia, la sospensione dei diritti, l'instaurazione dello stato di polizia in quei giorni a Genova, dovrebbe essere recepita da ogni individuo in grado di pensare; la voglia di intervenire con mezzi pacifici sui temi dello sviluppo, dell'emigrazione, del'ambiente, del clima, apparteneva ai bisogni e alle sensibilità di chi partecipò agli oceanici cortei, ma anche alle sensibilità dei non partecipanti fisicamente per ragioni di lavoro, come il sottoscritto.

Purtroppo a causa del vuoto politico ma sopratutto mentale voluto dai governi non solo di destra negli ultimi venti anni, si è creata una drammatica frantumazione dei movimenti, una limitata memoria collettiva: chi esigeva disinteresse, becero qualunquismo (eufemismo) attraverso le inaudite violenze ha quasi totalmente raggiunto lo scopo prefissato, fortunatamente il ventesimo anniversario sta riaggregando quanto è rimasto nelle azioni delle persone per bene.

Nell'inquietante scritto Mauro P. ritiene che le manifestazioni e le proteste, incluse quelle degli operai, licenziati siano solo moda, che ci sono già stati nei secoli sconvolgimenti climatici. Si riferisce all'estinzione dei dinosauri? Non vorrei che i mie pronipoti facciano la stessa fine. La cosa che mi fa incazzare è che simili individui, non sono pochi, sfruttano i diritti che hanno conquistato altri anche ottenendo le teste sfasciate.

Il continuo lanciare allarmi sull'inesistente, invocare sceriffi, giocare con le parole, blaterare sulla sicurezza in nome dei sondaggi. Non esiste più il centrodestra, è silente, ma solo l'estrema destra più inquietante possibile; nessun esponente delle istituzioni ha condannato l'omicidio di Younes El Boussettaoui, disadattato, con problemi psichiatrici e qualche piccolo precedente, colpevole di aver sferrato un pugno a un assessore leghista. Un pugno può essere condannato per aggressione, non con la pena di morte.

Diversamente a quanto blaterato da Salvini e fogliacci fascio trash non esiste in questo caso nemmeno la parvenza della legittima difesa: Massimo Adriatici, descritto dai conoscenti come soggetto violento e autoritario, girava tutte le sere con una pistola calibro 22 in tasca. Un esperto di armi che ho consultato mi ha confermato quanto pensavo, ovvero che se il proiettile non è "in canna" e se è inserita la sicurezza il colpo non può partire da solo, lascio a Lei alla redazione e ai lettori la definizione appropriata dell' autore dell'omicidio.

Grazie per l'attenzione,

Fulvio Magni
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