Coldiretti: clima, al via petizione contro pannelli mangia suol
Al via in Lombardia la petizione promossa a livello nazionale da Coldiretti Giovani Impresa contro i pannelli solari mangia suolo, per spingere invece il fotovoltaico pulito ed ecosostenibile sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole. Lo afferma la Coldiretti regionale nel sottolineare che è possibile firmare per dire “Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo” negli uffici Coldiretti in tutta la regione oltre che sul sito www.giovanimpresa.coldiretti.it.
Coldiretti Giovani Impresa – spiega la Coldiretti Lombardia – lancia l’iniziativa a tutela del suolo agricolo chiedendo alle istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che andrebbero compromessi senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra. È fondamentale – afferma la Coldiretti – difendere la capacità produttiva alimentare nazionale, soprattutto in un territorio come quello lombardo dove la superficie agricola utilizzata è scesa sotto il milione di ettari e, secondo stime regionali, si è ridotta fino a 936.500 ettari circa.
In occasione del G20 dei giovani in corso a Milano – continua la Coldiretti – i giovani agricoltori sottolineano la loro preoccupazione per l’emergenza climatica e si dicono pronti a cogliere le opportunità offerte dalle tecnologie innovative, avendo come obiettivo la piena attuazione dell’accordo di Parigi sul clima e l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il consumo di suolo agricolo destinato al fotovoltaico a terra – afferma Coldiretti Giovani Impresa - minaccia il futuro alle nuove generazioni di agricoltori.
“Come giovani agricoltori promuoviamo l’innovazione tecnologica sostenibile, ma il suolo agricolo va tutelato per difendere anche la biodiversità che caratterizza il nostro Paese – spiega Carlo Maria Recchia, delegato di Giovani Impresa Coldiretti Lombardia – La multifunzionalità energetica va sviluppata come attività integrata alla coltivazione e all’allevamento, sino a un massimo del 5% della superficie dell’azienda, da realizzare direttamente dagli agricoltori e in aree marginali”.
I giovani agricoltori della Coldiretti propongono che le Regioni e gli enti locali identifichino nelle aree da bonificare, nei terreni abbandonati, nelle zone industriali obsolete e nei tetti delle strutture produttive anche agricole, il luogo idoneo all’installazione del fotovoltaico per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili.
Coldiretti Giovani Impresa – spiega la Coldiretti Lombardia – lancia l’iniziativa a tutela del suolo agricolo chiedendo alle istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che andrebbero compromessi senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra. È fondamentale – afferma la Coldiretti – difendere la capacità produttiva alimentare nazionale, soprattutto in un territorio come quello lombardo dove la superficie agricola utilizzata è scesa sotto il milione di ettari e, secondo stime regionali, si è ridotta fino a 936.500 ettari circa.
In occasione del G20 dei giovani in corso a Milano – continua la Coldiretti – i giovani agricoltori sottolineano la loro preoccupazione per l’emergenza climatica e si dicono pronti a cogliere le opportunità offerte dalle tecnologie innovative, avendo come obiettivo la piena attuazione dell’accordo di Parigi sul clima e l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il consumo di suolo agricolo destinato al fotovoltaico a terra – afferma Coldiretti Giovani Impresa - minaccia il futuro alle nuove generazioni di agricoltori.
“Come giovani agricoltori promuoviamo l’innovazione tecnologica sostenibile, ma il suolo agricolo va tutelato per difendere anche la biodiversità che caratterizza il nostro Paese – spiega Carlo Maria Recchia, delegato di Giovani Impresa Coldiretti Lombardia – La multifunzionalità energetica va sviluppata come attività integrata alla coltivazione e all’allevamento, sino a un massimo del 5% della superficie dell’azienda, da realizzare direttamente dagli agricoltori e in aree marginali”.
I giovani agricoltori della Coldiretti propongono che le Regioni e gli enti locali identifichino nelle aree da bonificare, nei terreni abbandonati, nelle zone industriali obsolete e nei tetti delle strutture produttive anche agricole, il luogo idoneo all’installazione del fotovoltaico per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili.