Riserva lago di Sartirana: in consiglio osservazioni su fuochi, orari, periodi di accesso, cani. Piano in aula e poi in Regione

Consiglio di gestione della riserva lago dai toni decisamente più distesi e concilianti quello che si è tenuto nella serata di giovedì 8 luglio in sala consigliare a Merate.
All'ordine del giorno infatti la discussione delle osservazioni giunte dopo l'incontro di un paio di settimane fa con l'esposizione delle note tecniche al piano integrato.
Si è partiti dal punto relativo alle manifestazioni: sempre vietate quelle sportive come da indicazione della regione ma con possibilità svolgimento per quelle autorizzate e non solo organizzate dall'ente gestore.




La questione degli orari di apertura ha raggiunto un accordo sulla fascia oraria 8/17 in inverno e 7/21 in estate fino a quando rimarrà in vigore l'ora legale poi, se dovesse essere abolita, si applicherà il regolamento di sei mesi in sei mesi.
Il tema della pasturazione ha visto prevalere, dopo una discussione tra i membri, la proposta di Legambiente e cioè una sospensione temporanea di questa pratica con la possibilità demandata all'ente gestore di decidere di volta in volta in base allo stato di salute delle acque.


Cesare Della Pietà (parco del Curone)

Si è tornati sull'accesso dei cani alla riserva, attualmente vietato. Le proposte erano quelle di mantenere il divieto assoluto su tutto il perimetro oppure di aprirlo da via Volta fino a via Vespucci passando per la foce. Si è deciso di uniformarsi al regolamento in vigore in tutti i parchi cittadini, dove appunto l'accesso non è consentito.
Per quanto riguarda la fruibilità dei sentieri la discussione ha visto l'esposizione dei diversi pareri. “Ci sono almeno due specie da tutelare, il Tarabusino e la Moretta tabaccata” ha detto Cesare Della Pietà (parco Curone) “è necessario agire con la massima attenzione. Le limitazioni che vengono poste danneggiano chi ama passeggiare attorno al lago ma è un sacrificio che dobbiamo fare se vogliamo difendere i valori della riserva di Sartirana”. Intransigente anche la linea di Legambiente che ha portato ad esempio come la chiusura di questi mesi abbia già dato i suoi frutti con la presenza di bene due coppie di Moretta tabaccata che hanno nidificato.


Luigi Esposito (parco Adda nord)

Sul tema, tra le proposte avanzate, c'è stata quella dei consiglieri Fabio Tamandi e Greta Ghezzi che chiedevano una apertura, con la possibilità dell'ente gestore di decidere ogni anno le chiusure parziali/totali e i periodi in base alle situazioni.
Ha chiesto una possibilità di fruizione della zona meno di pregio e una maggior tutela di quella invece più “delicata” il consigliere Alessandro Pozzi, invitando a proseguire l'approccio alla riserva tenuto in questi mesi che ha portato tutti a comprendere meglio il valore del sito.



Roberto Perego (Alpini)



Giorgio Fumagalli (presidente La Briantea) e Mauro Brambilla (direttore riserva lago)

Se il consigliere Roberto Perego ha obiettato di non avere rinvenuto nel piano una evidenza scientifica convincente sulla necessità di chiusura, l'assessore Andrea Robbiani di rimando si è chiesto se ci sia una evidenza che il passaggio dell'uomo sul sentiero non crei danni.
“La motivazione scientifica mi pare abbastanza evidente” è intervenuta da remoto la dottoressa Barbara Raimondi, estensore del piano “nella misura in cui ci sono specie sensibili da proteggere e 300/400 persone a passeggio, le ragioni sono chiare”.
L'assessore Robbiani ha così proposto di procedere con una visione cautelativa quindi con limitazioni, inserendo nel piano la possibilità da parte dell'ente gestore di poter modificare, per comprovate esigenze, i periodi di apertura/chiusura.
A chiudere la discussione sono stati i fuochi le cui richieste dovranno essere sottoposte a incidenza di impatto ambientale. La proposta è stata quella di scendere da una fascia di rispetto ipotizzata di un km a 400 metri. Per “includere” nella fascia alcune ville dove si svolgono normalmente i matrimoni si è deciso di aggiornare i dettagli sul punto, con misurazioni delle distanze in linea d'aria dal sito.
Il piano sarà portato in consiglio comunale e poi dovrà passare al vaglio della regione che potrebbe tra l'altro dare ulteriori indicazioni rispetto a quelle formulate.
S.V.
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