Già arrestato per spaccio a Brivio, ha continuato a 'far soldi' con la cocaina. Finisce in cella

Nel gennaio scorso - violando tra l'altro le disposizioni in quel momento in essere per il contenimento del coronavirus - si era portato a Brivio per una cessione di stupefacente, documentata da una pattuglia della Polstrada di Bellano che lo aveva pizzicato, in auto lungo la sp342, con un cliente - italiano, poi segnalato quale assuntore - arrestandolo in flagranza di reato. Sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziara, avrebbe però continuato a portare avanti l'attività illecita. Nella giornata di giovedì, dunque, personale della Sezione Polizia Stradale di Lecco, ha dato esecuzione a un'ordinanza di custodia in carcere emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo, nei confronti del giovanotto, E.A.M. le iniziali, 29enne, cittadino marocchino. Spaccio di sostanze stupefacenti il reato ascritto all'uomo, riuscito a inserirsi nel florido business della droga, con un enorme volume d'affari. Agli acquirenti bastava chiamarlo. In poco tempo il ragazzo era in grado di raggiungere i vari comuni brianzoli da cui arrivavano le richieste, con gli scambi coca-denaro effettuati per strada oppure in luoghi isolati.
Dopo l’arresto di gennaio - hanno ricostruito le forze dell'ordine - si era subito riattivato, senza soluzione di continuità nonostante la misura a suo carico, con nuovi telefoni e nuovi numeri, attrezzandosi anche per le consegne porta a porta durante l'emergenza coronavirus. Sono state accertate circa 6.000 cessioni di sostanze stupefacenti del tipo cocaina a numerosi clienti, un volume di affari illeciti di oltre 200.000 euro per circa 3 chili di polvere bianca trafficata.
In concomitanza con le operazioni dell’arresto sono state eseguite varie perquisizioni nella bergamasca e nel lecchese. E' stata recuperata e sottoposta a sequestro una somma di denaro pari a 2.000 euro, ritenuta profitto dell’attività illecita di spaccio, un veicolo e telefoni cellulari utilizzati dal soggetto per contattare i numerosi clienti. L’uomo è stato associato al carcere di Lecco Pescarenico a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
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