Merate: i ''no'' del parere tecnico alle osservazioni del piano di gestione del SIC. Scontro tra Robbiani e il cons. Perego

Nessuna manifestazione sportiva, nessun libero accesso tutto l'anno salvo rinnegare la natura del SIC, niente fuochi pirotecnici nel raggio di un chilometro, nessun diritto di pasturazione, possibilità di chiusura completa della riserva ai cani, utilizzo del capanno di birdwatching solo per motivazioni autorizzate di ricerca, passaggio obbligato della gestione del SIC al parco Curone, nessuna creazione di una rete di canali attorno al lago, solo manifestazioni organizzate dall'ente gestore.

In sintesi queste le indicazioni fornite dal tecnico dottoressa Barbara Raimondi alle osservazioni presentate da cittadini ed enti al piano integrato della riserva naturale di Sartirana ed elencate nel corso del consiglio di gestione che si è svolto in forma pubblica presso l'auditorium di Merate nella serata di mercoledì 23 giugno.

Una riunione che è durata un paio di ore e che ha visto la lettura delle osservazioni avanzate, le indicazioni del piano e il parere appunto del tecnico (segue articolo dedicato, ndr).
Nessun confronto, una mera elencazione di "si può, non si può, è opportuno, non lo è" che non ha soddisfatto diversi membri del consiglio, in primis il consigliere di minoranza Roberto Perego che, a fine esposizione, si è chiesto "Cosa siamo qui a fare? Se le osservazioni non vengono analizzate e un tecnico ha fatto delle modifiche allora era meglio stare a casa. Le osservazioni meritavano un orientamento del consiglio di gestione con un parere consultivo e ritengo che il consiglio comunale le debba votare con un parere vincolante. L'atteggiamento è sbagliato".

L'assessore Andrea Robbiani

Non si è fatta attendere la risposta piccata del presidente e assessore Andrea Robbiani che, facendo riferimento alle oltre 1000 firme raccolte a sostegno di una serie di osservazioni per chiedere una maggiore fruibilità del lago, ha ironizzato "E' come se chiedessi di raccogliere le firme per non pagare le tasse...ne raccoglierei migliaia. Qui non si vota sul pensiero popolare ma sul parere tecnico, quindi possiamo votare tutto ma se poi va contro la legge è solo una perdita di tempo".
Ad aprire una possibilità di mediazione e di interlocuzione, richiesta peraltro anche dal presidente dei pescatori Giorgio Fumagalli che ha ricordato i diritti di pesca esclusivi Fipsas, è stato il sindaco Massimo Panzeri che ha chiesto la parola, in parte smentendo Robbiani che non intendeva far esprimere il Consiglio di Gestione sulle osservazioni proposte da enti, associazioni e cittadini.

Da fondo il sindaco Massimo Panzeri, Mario Bandera della FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva
e Attività Subacquee), il consigliere Roberto Perego e in primo piano Giorgio Fumagalli presidente della Briantea

"Siamo arrivati a questa serata dopo diversi mesi dall'avvio del procedimento" ha detto "ora abbiamo un parere tecnico ma possiamo permetterci anche ulteriori tappe intermedie. Credo che ci sia il diritto di rimodulare le richieste inserite nel documento pur sapendo che ci sono delle norme che arrivano da Regione e da cui non si può prescindere. Ci sono visioni diverse, una più libertina e una più integralista e che sono inconciliabili. Se affrontiamo la questione da un punto di vista politico e vogliamo una visione più libertina allora dobbiamo decidere riserva sì, riserva no. Ora se il consiglio di gestione manifesta l'esigenza di fare delle controdeduzioni, non vedo il problema. Un minimo di ragionamento dopo avere preso atto del parere tecnico, credo che sia lecito".
A riprendersi la parola è stato Robbiani che, non volendo passare per il "vessatore del consiglio" e accusando il consigliere Perego di voler fare politica per avere "i suoi quindici minuti di celebrità", ha chiesto di trovare una sintesi e tirar fuori quelle osservazioni "che non sono palesemente contro la normativa e dunque possono essere integrate".

Il consigliere Perego abbandona la sala

Rimandando al mittente i continui "sbeffeggi" (cit), il consigliere Perego si è alzato e, dopo avere raccolto la documentazione, ha concluso "io mi rifiuto perchè lei è un cafone" e ha poi abbandonato la sala.
Se le associazioni ambientaliste hanno manifestato soddisfazione per il piano "si è lavorato bene, sono state evidenziate le criticità e sono state accolte tutte le indicazioni come da normativa. Ora si vada al più presto in adozione", non così i pescatori che si sono sentiti rispondere picche sulla richiesta di pasturazione (consentita da regolamento Fipsas e regionale del Bacino 6), di organizzazione di eventi che non siano solo dell'ente gestore, di libero accesso tutto l'anno ad esclusione del canneto.
"Esiste un diritto esclusivo di pesca Fipsas e dunque mi chiedo se queste regole valgano ancora o non serve a nulla avere un campo gara" ha detto Giorgio Fumagalli. La risposta è arrivata dalla dottoressa Raimondi. "I diritti privati sono una base, poi ci sono gli altri diritti e le norme superiori. Ai pescatori si dice che possono pescare ma con delle limitazioni. Come ente gestore sono responsabile delle risorse di flora e fauna e quindi devo tutelarle. Quello che oggi si fornisce è un parere tecnico. Abbiamo lavorato un anno per trovare un compromesso accettabile, non è che si possano ora fare particolari modifiche perchè altrimenti significa dire che non ci sono specie sensibili e che il lago non ha problemi di fruizione".

La seduta è stata tolta attorno alle 21 e si attende una nuova convocazione nelle prossime settimane.

S.V.
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