Venerdì l'interrogatorio di garanzia della banda accusata dei furti in appartamento tra meratese e lecchese. 47 gli episodi

E' previsto per venerdì mattina l'interrogatorio di garanzia a carico dei cinque soggetti tratti in arresto quest'oggi dai carabinieri della compagnia di Merate su disposizione della procura della repubblica di Lecco, per 47 furti in abitazione, commessi o tentati, tra novembre 2020 e aprile 2021.
Gli arrestati, tutti senza fissa dimora, sono accusati a vario titolo di furti aggravati nelle province di Lecco e Bergamo, in particolare nei comuni di Merate, Imbersago, Montevecchia, Olginate, Calco, Valghegrentino, Garlate, Calolziocorte, Carenno e Villa d’Adda.
Destinatari del provvedimento di custodia cautelare in carcere sono Agustin Gjoka classe 1985, Artur Prenga del 1990, Fatmir Ukaj del 1989, Clodjan Vasej del 1992 e Davide Sebastiano Lucio Alicata del 1965 (ex guardia carceraria a Torino che era stato al centro di una vicenda conclusasi con le manette in quanto accusato di avere appoggiato alcuni detenuti cui venivano procurati telefoni e stupefacenti e risultato percettore del reddito di cittadinanza).



Ai cinque indagati vengono imputate le razzie avvenute nei mesi scorsi, che tanto allarme sociale avevano suscitato nella popolazione, specie della frazione di Sartirana, vessata praticamente ogni settimana da più colpi.
Le razzie avvenivano nel tardo pomeriggio e all'ora di cena, durante il periodo invernale, e a notte fonda a primavera o comunque quando il calare delle tenebre era più in là nel tempo. Il tutto indipendentemente dal coprifuoco in vigore, che avrebbe potuto rendere gli spostamenti più visibili.
Individuato l'obiettivo la banda entrava in azione utilizzando attrezzi da scasso che venivano poi occultati in vari luoghi.
La presenza però di veicoli sospetti in più occasioni sul luoghi “incriminati” aveva portato gli investigatori sulla pista giusta, individuandoli come mezzi utilizzati per la fuga.
Le indagini condotte "alla vecchia maniera" con appostamenti e accertamenti di tipo tecnico hanno portato gli investigatori a chiudere il cerchio attorno alla banda che utilizzava appartamenti di appoggio nelle vicinanze per potersi rifugiare dopo le scorribande, riuscendo così a sparire non appena le vittime si accorgevano dell'accaduto.
Tre degli indagati sono stati fermati in autostrada mentre si apprestavano a varcare i confini mentre altri due sono stati individuati in una delle abitazioni utilizzate come nascondiglio. Si stima che la merce asportata nelle razzie ammonti a 100mila euro circa.
Oltre agli arrestati ci sono anche tre persone denunciate a piede libero per avere svolto ruoli minori in questi fatti delittuosi. Si tratta di un uomo e una donna di origine albanese e di una rumena.

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