Il 19 giugno il LeccoPride
Tutto pronto per il primo Pride di Lecco e provincia. Il 19 giugno la città sarà attraversata da una biciclettata arcobaleno – ancora pochi posti disponibili per prenotarsi - che partirà alle 16 da sei diversi punti del capoluogo (viale Turati, Meridiane, Cgil, Malgrate, Pescarenico, Ospedale) per confluire in piazza Garibaldi dove, dalle 17 alle 19, si alterneranno sul palco interventi e momenti musicali.
«L’idea è quella di coinvolgere tutta la cittadinanza, nonostante l’impossibilità di fare la parata tradizionale a causa della pandemia sfilando per le strade di Lecco – ha spiegato durante la conferenza stampa di presentazione Dalila Maniaci, presidente dell’associazione Renzo e Lucio LGBT+ –. È importante scendere in piazza, un momento conclusivo a coronamento di un percorso iniziato già l’anno scorso. Un percorso costellato da iniziative di tipo ludico e culturale legate alle tematiche LGBT+ nel loro intersecarsi con le lotte delle altre minoranze».
Intersezionalità e inclusività sono parole chiave emerse dal documento politico del Lecco Pride (CLICCA QUI), illustrato dalla vicepresidente dell’associazione Chiara Stefanoni: «Il documento politico è l’anima del nostro percorso e della nostra manifestazione, ciò che ne orienta la linea. Il documento ricollega il nostro scendere in piazza ai moti di Stonewall del 1969, ricordando l’intrinseca politicità del Pride stesso: un momento di rivendicazione e di lotta per i diritti della nostra comunità, e non solo, purtroppo ancora oggi negati»
Questo pride s’ha da fare, in primis, per chiedere con forza al Parlamento italiano l’approvazione del disegno di legge Zan: “Condannare chi istiga o compie reati determinati solo per motivi d’odio verso le caratteristiche specifiche della persona è un atto di civiltà che non può più essere rimandato o eluso – si legge nel documento. Esiste già una legge che tutela e protegge chi subisce violenze e discriminazioni per motivi razziali, etnici, religiosi, il DDL Zan chiede che siano tutelate oltre a queste anche il genere, l’identità di genere, l’orientamento sessuale e le persone con disabilità”.
Tra i punti del documento, in primo piano, i diritti delle persone trans e intersex, il riconoscimento delle famiglie arcobaleno, l’opposizione al razzismo e alla xenofobia, la lotta alla violenza maschile sulle donne e l’importanza della giustizia climatica.
Il cambiamento per una società che dia rispetto a ciascuna persona dev’essere sistemico e in questo rivestono un ruolo fondamentale la scuola e l’educazione: «Crediamo in una scuola che formi persone pensanti e senza pregiudizi – dice Federico Cazzaniga, segretario della Consulta degli studenti provinciale -. In questo anno, insieme a Renzo e Lucio e Lecco Pride abbiamo iniziato un percorso di assemblee per sensibilizzare e fare informazione per smantellare stereotipi e combattere le discriminazioni in molte scuole del territorio». Al centro del compito educativo, dunque, deve essere sempre presente la valorizzazione e la comprensione delle differenze.
«Un giorno importante per tutta la comunità lecchese, di cui siamo molto orgoglios*» conclude la presidente.
«L’idea è quella di coinvolgere tutta la cittadinanza, nonostante l’impossibilità di fare la parata tradizionale a causa della pandemia sfilando per le strade di Lecco – ha spiegato durante la conferenza stampa di presentazione Dalila Maniaci, presidente dell’associazione Renzo e Lucio LGBT+ –. È importante scendere in piazza, un momento conclusivo a coronamento di un percorso iniziato già l’anno scorso. Un percorso costellato da iniziative di tipo ludico e culturale legate alle tematiche LGBT+ nel loro intersecarsi con le lotte delle altre minoranze».
Intersezionalità e inclusività sono parole chiave emerse dal documento politico del Lecco Pride (CLICCA QUI), illustrato dalla vicepresidente dell’associazione Chiara Stefanoni: «Il documento politico è l’anima del nostro percorso e della nostra manifestazione, ciò che ne orienta la linea. Il documento ricollega il nostro scendere in piazza ai moti di Stonewall del 1969, ricordando l’intrinseca politicità del Pride stesso: un momento di rivendicazione e di lotta per i diritti della nostra comunità, e non solo, purtroppo ancora oggi negati»
Questo pride s’ha da fare, in primis, per chiedere con forza al Parlamento italiano l’approvazione del disegno di legge Zan: “Condannare chi istiga o compie reati determinati solo per motivi d’odio verso le caratteristiche specifiche della persona è un atto di civiltà che non può più essere rimandato o eluso – si legge nel documento. Esiste già una legge che tutela e protegge chi subisce violenze e discriminazioni per motivi razziali, etnici, religiosi, il DDL Zan chiede che siano tutelate oltre a queste anche il genere, l’identità di genere, l’orientamento sessuale e le persone con disabilità”.
Tra i punti del documento, in primo piano, i diritti delle persone trans e intersex, il riconoscimento delle famiglie arcobaleno, l’opposizione al razzismo e alla xenofobia, la lotta alla violenza maschile sulle donne e l’importanza della giustizia climatica.
Il cambiamento per una società che dia rispetto a ciascuna persona dev’essere sistemico e in questo rivestono un ruolo fondamentale la scuola e l’educazione: «Crediamo in una scuola che formi persone pensanti e senza pregiudizi – dice Federico Cazzaniga, segretario della Consulta degli studenti provinciale -. In questo anno, insieme a Renzo e Lucio e Lecco Pride abbiamo iniziato un percorso di assemblee per sensibilizzare e fare informazione per smantellare stereotipi e combattere le discriminazioni in molte scuole del territorio». Al centro del compito educativo, dunque, deve essere sempre presente la valorizzazione e la comprensione delle differenze.
«Un giorno importante per tutta la comunità lecchese, di cui siamo molto orgoglios*» conclude la presidente.
Renzo e Lucio LGBT+ Lecco Pride