Galbiati, presidente dei sindaci dell’Ambito insiste: salviamo Retesalute. Ma Panzeri pensa a una ''soluzione alternativa''

Il sindaco Massimo  Panzeri
L'Assemblea dei sindaci dell'Ambito ha ribadito ancora una volta che i Comuni devo fare tutto il possibile per salvare Retesalute. E una delle azioni necessarie per dare un futuro all'Azienda speciale è quella che i Comuni paghino le fatture, evitando discutibili escamotage, come qualche Comune ha fatto in passato, facendo venir meno le risorse necessarie a pagare i fornitori. Lo hanno ribadito a chiare lettere prima il presidente dell'Assemblea d'Ambito e sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati e poi il sindaco di Merate e presidente dell'Assemblea di Retesalute Massimo Panzeri. I sindaci dei due principali comuni che compongono l'Azienda consortile, che si occupa del welfare nel Meratese e Casatese, hanno lanciato "un forte appello ai Comuni per l'assunzione di una responsabilità politica", perché Retesalute ha bisogno di liquidità.

Il presidente Galbiati ha poi illustrato la relazione richiesta a maggio a Retesalute, sulla situazione dell'Ambito di Merate, relazione fornita in base a nuove regole di contabilizzazione che dovrebbero scongiurare il verificarsi di situazioni caotiche come accaduto in passato. Una rendicontazione mensile che verrà presentata ad ogni riunione dell'assemblea dell'Ambito e che consentirà "di evitare gli errori del passato", per dirla con le parole del presidente Galbiati.

Il nuovo corso di Retesalute, che attualmente è gestita dal Collegio dei liquidatori, manco a dirlo è nelle mani dei soci stessi, i Comuni. Ed è proprio ai liquidatori che il presidente dell'Ambito Filippo Galbiati e la vice presidente Laura Pozzi, hanno chiesto nel corso di un recente incontro, di concludere in fretta il processo di liquidazione, per consentire la pianificazione futura dei servizi, ma anche che l'azienda continui ad erogare prestazioni come accaduto fino ad ora. Una battuta d'arresto in questo difficile momento potrebbe avere conseguenze catastrofiche.

"Salviamo Retesalute" lo slogan che il sindaco Casatenovo ha richiamato ricordando agli amministratori comunali l'impegno assunto in assemblea. Certo è che la situazione debitoria e la chiusura dei fidi da parte degli istituti di credito complicano non poco l'attività dell'Azienda. Lo stesso sindaco di Merate Massimo Panzeri ha fatto sapere di aver chiesto e ottenuto dal primo cittadino di Lecco Mauro Gattinoni, l'impegno a pazientare ancora per qualche tempo per il pagamento dei conti in sospeso, impegno ribadito per iscritto anche dall'Ambito di Lecco, che ricordando a Retesalute l'ammontare del debito, che è di poco inferiore al milione di euro, si è impegnato ad assicurare l'erogazione dei servizi, nonostante le problematiche gestionali legate al perdurare della situazione debitoria.

"E' un percorso difficile ma condiviso - ha ribadito il sindaco Panzeri riferendosi alla vicenda di Retesalute - agli slogan devono però seguire fatti concreti. Tutti ci auguriamo di portare a conclusione positiva il processo intrapreso anche perché a fine anno scade la proroga dovuta al Covid del Piano di Zona. E' quindi importante interloquire con la Regione per sapere se sussistono le condizioni perché Retesalute possa essere confermata ‘ente strumentale'. In caso contrario sarà necessario pensare ad una soluzione alternativa...".

Un'affermazione sibillina quella di Panzeri, sulla quale sarà necessario fare luce il più presto possibile con la Regione Lombardia, per evitare ulteriori brutte sorprese per l'Azienda speciale Meratese.

Ora l'attenzione però è tutta rivolta alla prossima Assemblea di Retesalute, che dovrebbe svolgersi entro fine mese (il presidente dell'Ambito Galbiati ha indicato come ipotetica data il 24 giugno), quando Ciro D'Aries, quale presidente del Collegio dei liquidatori, alla luce delle verifiche effettuate, dovrà sciogliere la prognosi sul futuro di Retesalute e dire chiaramente ai sindaci se ci sono reali speranze per salvare il "paziente".

Angelo Baiguini
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