Accadeva 30 anni fa/110 febbraio: città attonita, disadattato uccide don Isidoro il sacerdote che si era dedicato agli ultimi

Continuano in tutto il meratese le manifestazione contro la Guerra del Golfo scatenata dagli Usa contro Saddam Hussein. Le scuole si mobilitano e così le associazioni e le parrocchie che organizzano raccolta di firme da inviare poi a Roma affinché le indirizzino all’ambasciata americana in Italia. “Saltano” anche quasi tutte le iniziative preparate per il carnevale: annullate le sfilate in maschera e i carri allegorici.



Nella palestra dell’Istituto tecnico Viganò di Merate oltre 500 ragazzi si assiepano per ascoltare monsignor Antonio Riboldi, vescovo di Acerra (Napoli) ma brianzolo doc essendo nato a Triuggio. Ad attenderlo in via dei Lodovichi la preside Italia Aiello e il sindaco Mario Gallina. Straordinariamente preciso, freddo, duro l’intervento dell’alto prelato sul tema della criminalità organizzata che condiziona la vita socio-economica in diverse regioni del sud ma che si sta pericolosamente infiltrando anche al nord: “Altro che antistato, adesso la mafia è Stato. Aveva ragione don Sturzo quando diceva: la mafia sta a Roma, è lì che bisogna sconfiggerla”. Camorra e mass media, guerra nel Golfo e CNN, i volti della mafia, i pentiti, la paura, tantissimi temi toccato dal “Fuorilegge di Dio” come amava citarsi il vescovo di Acerra.


La palestra dell'Istituto Viganò gremita di studenti


Mons. Antonio Riboldi


Le autorità presenti alla lezione

Circa mille atleti prendono parte – sabato 2 febbraio -  alla fase provinciale dei giochi della gioventù  e ai campionati studenteschi organizzati dalla sezione atletica dell’As Merate in collaborazione con il gruppo podistico. Alla cerimonia di apertura presenti anche il sindaco Mario Gallina e gli assessori Andrea Colombo e Attilio Biondi. Il trofeo è andato all’Ipsia Fiocchi di Lecco che ha ottenuto il miglior punteggio sommando i risultati dei campionati studenteschi a quelli dei giochi della gioventù





Il 6 febbraio il meratese si imbianca. Una forte nevicata nella notte sorprende i cittadini al mattino in difficoltà a raggiungere i luoghi di lavoro e di studio. Una seconda nevicata si abbatte sul territorio domenica 10 febbraio paralizzando di nuovo la viabilità appena liberata. Le solite polemiche si levano per le precarie condizioni delle strade, pulite in alcuni zone, ingombre di neve in altre.





Una torre ottagonale per unire la vecchia Merate alla città del duemila. E’ la sintesi del progetto presentato dal famoso architetto Mario Botta per la sistemazione dell’area Cazzaniga. Il piano prevede l’ingresso da via Rondinella con accessi su via don Perego e via papa Giovanni XXIII. Si tratta di una costruzione a ferro di cavallo con al centro un “broletto” di 700mq. per piano che dovrebbe fare da contraltare alla storica torre del castello Prinetti. Tra le numerose previsioni del progetto anche una piazza da 1.500 mq. all’interno della corte e parcheggi sotterranei per circa 200 posti auto. Previsti anche aree commerciali e un bar. Entusiasti il sindaco Gallina e l’assessore Albani che di persona si sono recati a Lugano dal professionista svizzero a ritirare le planimetrie e i progetti. Più cauto il vice sindaco Castelli che tuttavia vede nella torre la sede ideale degli uffici del sindaco e degli assessori al posto dell’auditorium da 400 posti a sedere.

Il progetto Botta sull'area Cazzaniga


Sempre in questi giorni di grande fervore la Giunta di Merate approva il progetto Le Piazze, cioè l’edificazione di quella fetta di terreno a triangolo tra le vie Cerri e de Gasperi. Il progetto presentato dalla Fumagalli edilizia industriale su area dell’ospedale prevede una costruzione di due edifici per un totale di 20mila metri cubi collegati fra loro con una “galleria”. Inoltre è prevista la realizzazione di una strada tra via Cerri e via De Gasperi per favorire l’accesso al posteggio sotterraneo. L’altezza massima consentita degli edifici è di 13 metri; i posteggi previsto 150 a raso e 190 interrati, con l’obbligo di mettere a dimora cipressi, aceri e cespugli a verde. Vengono meno tanti posti auto al servizio dell’ospedale prima di facile utilizzo essendo in centro tra le due strade.

L'area su cui è sorto il centro commerciale "Le Piazze"



Arriva il vigile di quartiere. O meglio, sulla scia della moda nazionale, anche Merate punta ad assegnare un vigile per ciascun quartiere. Marinella Porta comandante del gruppo indica la strategia: oltre al centro città, altri tre grandi aggregati: Pagnano/Cicognola – Sartirana/Cassina – Ospedale/Brugarolo. Ma con sei vigili in servizio oltre al comandante con un solo graduato e a rotazione uno sempre in ufficio presidiare i quartieri diventa molto difficile. In realtà la pianta organica prevede 12 addetti ma al momento sono solo la metà e l’ufficio resta aperto una sola ora al giorno.



Alle 6,30 del mattino di martedì 12 febbraio scatta la chiusura della provinciale 41 Usmate-Vimercate, l’arteria che collega la statale 36 alla tangenziale est il cui casello è posto all’altezza della Esselunga di Vimercate. Partono i lavori del prolungamento della tangenziale che di fatto sarà direttamente agganciata alla 36 nel territorio di Carnate a pochi metri dal confine con Lomagna.

 L’8 febbraio Agnese Moro una delle figlie dello statista democristiano ucciso dalle Brigate rosse interviene alla serata organizzata dal gruppo donne indipendenti del Pci di Cernusco e Osnago per discutere sul tema “la parola al cittadino” Cittadino che è sempre più distante dalla vita politica e sociale, sempre meno impegnato anche quando in gioco ci sono piccoli interessi locali che toccano più da vicino.


Sopra Agnese Moro e, sotto, uno scorcio del pubblico intervenuto alla serata



La Corrida si trasferisce a . . .Calco grazie al “Baissa group” che ha organizzato il concorso canoro “Saranno famosi”. All’oratorio San Vigilio dilettanti allo sbaraglio hanno divertito il folto pubblico accorso.



Paralizzato per neve il campionato dilettantistico di calcio. La federazione però intima alle società di pulire i campi per la giornata successiva. Operazione che non tutte le squadre faranno rischiando così pesanti sanzioni.


Il 14 febbraio don Isidoro Meschi muore colpito da un fendente sferrato da uno dei ragazzi che assisteva come fossero suoi fratelli. E’ morto come un martire – scrissero i giornali dell’epoca – con il sorriso sulle labbra e il perdono nel cuore. Don Isidoro era un meratese doc, dopo alcune esperienze si era gettato a corpo morto nell’assistenza dei più fragili, dei poveri, dei diseredati, dei disadattati, degli ultimi insomma. Una fede enorme lo animava, un amore per il prossimo sconfinato. Sapeva che quel ragazzo era pericoloso, sapeva del coltello che portava nella borsa. Ma gli aveva chiesto aiuto e lui non aveva esitato. In preda a chissà quali demoni il giovane aveva sferrato un colpo solo, netto. Don Isidoro aveva 45 anni.


Don Isidoro Meschi


Il giorno della sua ordinazione sacerdotale


I funerali e, sotto, il luogo in cui Isidoro è stato ucciso



Don Felice Viasco e don Luciano Galbusera

Il consigliere dei Verdi alternativi Alfredo Biffi dà il via a un sondaggio spontaneo distribuendo seimila questionari per conoscere il parere dei meratesi circa il futuro dell’area Cazzaniga. Biffi è contrario al progetto di Mario Botta di realizzare un Broletto e altre edificazioni sui diecimila mq. di area.

Nel frattempo giunge finalmente in Comune il progetto di recupero della Corte Marforio, una delle corti più antiche della città, tristemente nota per essere stata in parte distrutta dai bombardamenti e che ora versa in condizioni pietose. Il progetto che comprende ben 28mila metri cubi investe anche via Manzoni, vicolo tre Spade e piazzetta Faverzani, da cui si prevede di accedere ai box sotterranei. Il piano prevede 17mila mc. di residenziale e 11 mila mc. di terziario.

Un'immagine storica di corte Marforio e dopo i lavori di ristrutturazione



Mons. Ferdinando Poma, vicario generale dei seminari milanesi e don Claudio Silva. Responsabile di Villa Perego annunciano l’apertura a settembre dei corsi di scuola media vocazionale. In pratica l’ex seminario diventa un istituto privato scolastico. Villa Perego da settembre ospiterà quindi il ciclo della media inferiore con l’appoggio del Volta di Lecco, guidato dal rettore don Giovanni Rigamonti, che già ospita 43 studenti.

Si scatena la battaglia contro il progetto della tangenziale Est fino a Usmate. I commercianti di Vimercate e Usmate minacciano il ricorso al Tar ma anche i sindaci sono contrari ma non tanto al prolungamento quanto alla chiusura della strada provinciale esistente per almeno 8 mesi. La chiusura dell’arteria e il successivo dirottamento del traffico – dicono i commercianti – metterà a rischio le attività.



Il tavolo degli amministratori

A Imbersago sala gremita per ascoltare padre David Maria Turoldo chiamato a discutere di guerra, pace, Dio. “Ditemi in quale Dio credete e vi dirò come vi comportate. Io credo? A che cosa? Come? Sono domande cui è difficile dare risposte. Nemmeno io sono sempre sicuro di credere. Cerco di credere, voglio credere, ma chi ha la certezza della fede?”. Interrogativi che hanno inchiodato il pubblico fino a tarda ora.


Padre David Maria Turoldo



La notizia aveva fatto sorridere, ma poi a ben pensarci in molti si erano ricreduti, soprattutto dopo aver appreso il vero valore del partecipare ai gruppi boy scout. Dove non solo si imparano cose concrete ma anche si socializza, si vivono esperienze comuni, si condividono pasti e brande, si devono rispettare determinate regole. Insomma è un micro universo educativo per i ragazzini dagli 8 anni in su. E furono proprio i lupetti a diventare notizia. Perché il gruppo “lupetti” di Merate, guidato dalla robbiatese Federica Castagnini, che faceva parte del gruppo Cernusco, 250 iscritti, acquartierato in un vecchio autobus parcheggiato all’oratorio di Novate aveva ricevuto lo sfratto. E ora si poneva il problema di dove fare campo e incontrarsi. L’ex scuola elementare di Monte – posta in posizione strategica –sarebbe stata la sede ideale, ma ci volevano 200m milioni per acquistarla. Impossibile. Occorreva un’altra soluzione.


Federica Castagnini di Robbiate, responsabile del gruppo Lupetti di Merate


110/continua
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