Comodamente sedute/4: la pazienza dei figli verso le madri spiegata tramite Star Wars

Ieri mio figlio mi ha fatto divertire mostrandomi un simpatico video nel quale in un primo momento veniva chiesto ad alcuni figli di spiegare alle loro madri in cinque minuti tutta la saga di Star Wars e poi le mamme dovevano rispondere ad alcune domande per dimostrare di aver ben compreso quanto avevano ascoltato.
Naturalmente vi metto il link qui sotto e se avete tempo vi consiglio di guardarlo perché sorriderete, ma soprattutto se come me avete figli ormai adulti, vi immedesimerete senza fatica.



Io mi sono riconosciuta moltissimo, perché per me Star Wars è tabula rasa, e quindi come loro non conoscendo né la storia, né i personaggi e non avendo mai visto neanche un film (fino ad ora), avrei capito ben poco.
Mi hanno fatto molta tenerezza quei figli che tentavano pazientemente di passare in pochissimo tempo una quantità infinita di informazioni alle loro madri ben consapevoli di non riuscirci. Ho pensato che spesso anche le conversazioni con i miei figli
Giovanna Fumagalli Biollo
sono intrise di pazienza nei miei confronti. Insomma capisco di appartenere a una generazione ben distante dalla loro, ma ciò nonostante desidero davvero cimentarmi tecnologicamente, utilizzando computer, cellulare e quant'altro e cercando di farlo al meglio. Tuttavia mi rendo conto che quest'epoca multimediale dentro la quale vivo da cinquantenne qualche difficoltà me la crea e pur desiderosa di mettermi in gioco, spesso ho bisogno di aiuto per capire, quindi chiedo ai miei figli di ripetermi i concetti anche più di una volta con pazienza (perché mi succede anche di capire e poi di dimenticare e così mi tocca chiedere di nuovo spiegazioni!).

E qui entra in gioco la pazienza dei figli verso le madri. Se cercate in Google informazioni sulla pazienza delle madri verso i propri figli, sarete inondate da una quantità incredibile di consigli, strategie, suggerimenti. Ma della pazienza che i figli dovrebbero avere nei confronti delle loro madri si parla poco, eppure arriva un momento nella nostra vita in cui noi mamme ne abbiamo un gran bisogno, perché realizziamo che da sole non ce la possiamo fare. La pazienza dei figli non è affatto scontata. Quando ci avviciniamo a loro con il cellulare in mano perché abbiamo combinato un pasticcio e non riusciamo a risolverlo, lo facciamo quasi timorose, chiedendo per favore e scusandoci pure per averli disturbati. "Hai tempo di dare un'occhiata al mio cellulare? No so cosa gli sia successo, io non ho fatto niente...".
A quel punto loro alzano gli occhi al cielo e facendoci sentire in colpa ci chiedono: "Cos'hai combinato?" (forse si prendono una rivincita per tutte quelle volte in cui questa frase l'abbiamo rivolta a loro da piccoli!)
Fortunatamente a quel punto, avendo cresciuto figli bravi ed educati, di solito con pazienza ci danno una mano e ci concedono anche qualche spiegazione su ciò che è accaduto, anziché limitarsi a risolvere il problema.


Perché i figli sono pazienti con le mamme?

Ecco una serie di motivazioni che ho trovato (potete aggiungerne altre se vi vengono in mente)
I nostri figli  ricordano:

-tutti gli insegnamenti, i consigli, i suggerimenti che hanno ricevuto e si sentono infinitamente grati per questo (e fanno bene)

-tutte le situazioni dalle quali li abbiamo tirati fuori da guai scolastici, sentimentali ed economici (che non è cosa da poco)

-tutte le volte in cui li abbiamo sostenuti e incoraggiati e immortalati dentro una fotografia durante le partite di calcio, le gare di ginnastica, i saggi di canto di teatro e di pianoforte

-tutte le ore che abbiamo trascorso a leggere con loro storie di Pimpa, Cip e Ciop, e Giulio Coniglio, chiudendo gli occhi per non vedere il disordine che regnava sovrano in casa oppure l'ultimo libro di John Grisham sul comodino che ci chiamava invocando una pausa dalla vita

Io credo che i nostri figli siano pazienti nei nostri confronti perché tutto quel tempo, tutto quell'amore, quell'energia con cui li abbiamo cresciuti, non è andato perso, anzi, è germogliato e ha dato molto frutto.

Non abbiamo bravi figli perché siamo genitori fortunati,
ma siamo genitori fortunati perché abbiamo bravi figli.

Quando è mancato mio marito, ci sono stati giorni e ce ne sono ancora, durante i quali ho avuto bisogno del supporto dei miei figli per tantissime ragioni.
E loro ci sono stati, vigili, attenti, amorevoli, hanno tirato fuori dalle tasche e dal cuore tutto quello che mi serviva per andare avanti. So che non è stato facile per loro gestire tante incombenze, tante situazioni complicate, una mamma che prendeva decisioni non sempre condivisibili, e tutto questo navigando in mezzo a un mare di dolore, però ce l'hanno fatta. Alla grande.
E' stato in quei giorni che ho imparato a non dare per scontata la loro pazienza.

Se avete figli grandi, suggerisco anche a voi di provarci.
E se sono piccoli, coltivate con cura la pazienza nei loro confronti.
Vi tornerà utile.

www.comodamentesedute.com
  
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo
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