Merate: è accusata di maltrattamenti sulla figlia durante il lockdown,madre a giudizio

Questa volta a processo c'è una mamma. Situazione più inusuale, rispetto ai tanti - troppi - fascicoli a carico di uomini violenti, verso le consorti o verso i figlioletti. La donna, residente a Merate, è accusata di maltrattamenti in famiglia (aggravati dalla minore età della supposta vittima) per degli episodi risalenti al "lockdown duro" della scorsa primavera. Stando al capo d'imputazione in un periodo antecedente o comunque prossimo al 30 aprile 2020 avrebbe assunto atteggiamenti aggressivi - prevalentemente a livello verbale - nei confronti della figlioletta di appena sette anni. A presentare denuncia il padre della bambina quest'oggi costituitosi parte civile, proprio nell'interesse della bambina, per il tramite dell'avvocato Togni del Foro di Bergamo. Rappresenta invece l'imputata la collega lecchese Leonardi che questa mattina, in apertura di procedimento, ha reiterato la richiesta di sottoporre la presunta persona offesa - e dunque la figlioletta della sua assistita - ad una perizia, sulla base di altro referto che avrebbe già evidenziato un disturbo reattivo dell'attaccamento. Il collegio - presidente Nora Lisa Passoni, a latere le colleghe Martina Beggio e Giulia Barazzetta - al momento ha rigettato l'istanza che potrà comunque essere riproposta sulla base di quanto emergerà nel corso dell'istruttoria, la cui apertura è stata calendarizzata per il prossimo 11 novembre. Primo teste a comparire in Aula sarà il papà della piccola, mai sposato con l'imputata, non presente personalmente alla prima (veloce) udienza odierna. Non saranno invece sentiti, su accordo delle parti, gli operanti che si sono occupati dell'attività d'indagine scaturita dalla denuncia presentata dall'uomo: il PM Andrea Figoni, ha già prodotto al fascicolo del dibattimento le loro relazioni.
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