Merate, i colleghi dell'avv. Patti: un vero maestro, la sua eleganza era intelligenza


Alessandro Patti

Erano in tanti quest'oggi al funerale dell'avvocato Alessandro Patti, scomparso nella notte tra domenica e lunedì in ospedale, dove era ricoverato da diverse settimane dopo avere combattuto strenuamente contro le complicanze dovute al coronavirus.
C'erano colleghi di studio, amici del foro ma anche dei Lions di cui era socio da tanto tempo, persone che con lui hanno condiviso una delle sue passioni, la politica e poi gente semplice che ha incrociato il suo cammino di professionista.
A ricordarlo sono stati i colleghi che lui ha “cresciuto” e guidato, accompagnandoli nel percorso di formazione grazie alla sua esperienza e alle sue competenze. Oltre alla pratica forense, infatti, era anche giudice ausiliario presso la Corte d'Appello di Trento. Esperienza questa che gli aveva permesso di specializzarsi ancora di più e di diventare un punto di riferimento per chi voleva davvero imparare e crescere.

E, infatti, su questo è stato incentrato il ricordo letto al termine della funzione da chi ha potuto imparare da lui ad amare la professione forense.
“La sua scomparsa ha sconvolto tutti e ha lasciato senza parole. Tornano alla mente tantissimi bei ricordi di vita professionale. Lei, caro avvocato Patti, è stato una persona molto importante nella vita professionale di tutti noi, un vero maestro che ha sempre rispettato ognuno di noi, accettandoci con i nostri pregi e difetti, senza mai metterci a disagio. Da lei abbiamo imparato ad amare questa professione, trasmettendo la sua passione, rispettando i tempi di cui ognuno di noi aveva bisogno per acquisire le competenze necessarie per diventare autonomo. Grazie a lei, il ricordo dei primi anni di lavoro rimane indelebile nella nostra mente come un periodo tra i più costruttivi e significativi delle nostre vite. La sua discrezione e delicatezza hanno permesso di instaurare relazioni importanti con lei e con tutti i colleghi di studio che negli anni si sono succeduti. Relazioni che il tempo non ha affievolito tanto che anche dopo che le nostre esperienze professionali presso il suo studio legale si erano concluse in tutti noi c'era il piacere e il desiderio di incontrarsi almeno una volta all'anno per condividere reciprocamente i nostri vissuti. Era sempre bello stare insieme perchè al di là del rapporto professionale con gli anni si era creata una complicità basata sulla stima e il rispetto reciproci. Caro avvocato Patti la sua gratitudine era una delle espressioni più evidenti della sua capacità di amare, che ci ha permesso negli anni di poter apprezzare la sua bontà. È sempre stato se stesso, ha saputo accogliere in ogni istante qualsiasi nostro stato d'animo senza mai combatterlo, anzi lasciando spazi e tempi per farci crescere come uomini e donne, non solo nella professione. La sua eleganza era intelligenza e misura, non una semplice qualità esteriore ma una parte della sua anima che era ben visibile agli altri. Non è da meno altresì il dolore e il ricordo di chi da professionista già avviato ha diviso con lei per tanti anni le responsabilità di studio e dei casi giudiziari in esso comunemente affrontati. È stato un onore avere lei come guida, come collega, come amico. Lei resterà sempre nei nostri cuori e rimarrà sempre il nostro avvocato Patti”.

Al termine della funzione la salma del 63enne è stata tumulata nel cimitero di Pagnano.

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S.V.
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