I Carabinieri di Verbania sgominano una banda specializzata in furti in abitazione. 9 'colpi' anche a Casatenovo e Verderio
Figurano anche nove furti messi a segno a Casatenovo e a Verderio fra novembre e dicembre 2019, fra quelli contestati a una banda di cittadini albanesi dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Verbania che nelle scorse ore - coordinati dalla locale Procura della Repubblica - hanno dato esecuzione a diverse ordinanze di custodia cautelare.
In totale gli uomini dell'Arma agli ordini del colonnello Alberto Cicognani, comandante provinciale - già impegnati in questi giorni nelle indagini dopo il tragico cedimento della funivia Stresa-Mottarone - sono riusciti a risalire complessivamente a 62 furti e a 2 rapine in abitazione, commessi dal sodalizio criminale in diverse province del Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. L’indagine era partita dalla tentata rapina ai danni di una persona la sera del 7 novembre 2019 in località Gignese di Verbania, dove i malfattori avevano usato una Alfa Romeo Stelvio.
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I carabinieri del nucleo investigativo, risaliti al numero di targa del suv, sono riusciti a documentare la presenza del veicolo sia prima che dopo l’episodio in altri comuni del territorio e poi in provincia di Varese, in concomitanza di altrettanti furti in abitazione. La sera dell’11 novembre successivo, ipotizzando che il veicolo potesse ancora essere utilizzato dai malviventi per compiere analoghi “raid” sul territorio, i carabinieri stavano perlustrando le zone maggiormente interessate dal fenomeno, oltre a monitorare il sistema di videosorveglianza presente sul territorio, quando è stata rilevata la presenza della Stelvio a Carpugnino (Verbania), presenza che è coincisa con l’allarme per un tentato furto in abitazione.
A quel punto sono state allertate tutte le pattuglie presenti sul territorio, nonché quelle della confinante Compagnia di Arona. Proprio i colleghi hanno intercettato la Stelvio, i cui occupanti, nel tentativo di eludere gli inseguitori, hanno speronato l’auto di servizio, per fortuna senza conseguenze per i militari, abbandonando il suv poco dopo nei pressi di una zona boschiva, proseguendo la fuga a piedi e facendo perdere le proprie tracce. I carabinieri del nucleo investigativo di Verbania, recuperato il veicolo, hanno repertato al suo interno importanti elementi che hanno consentito di proseguire le indagini volte all’identificazione dei banditi in fuga. Il prosieguo dell’attività investigativa ha portato ad identificare due diversi gruppi, composti rispettivamente da 6 e 4 soggetti, tutti di origini albanese, ed una donna di origine egiziana, per la maggior parte senza fissa dimora.
Le indagini, sempre più serrate, hanno permesso di raccogliere prove che hanno consentito di risalire a 2 rapine e 62 furti in abitazione commessi dal sodalizio, estremamente mobile su tutto il nord Italia, grazie anche all’utilizzo di veicoli rubati di grossa cilindrata, ai quali cambiavano spesso le targhe, anch’esse rubate, per rendere più difficoltoso il riconoscimento su strada, utilizzando i telepass degli stessi per muoversi lungo le arterie autostradali senza pagare pedaggi e superare agevolmente le barriere.
Come hanno spiegato il tenente colonnello Giorgio Santacroce (sino al 2014 al comando della Compagnia di Merate ndr), numero uno del reparto operativo e il maggiore Stefano Covolo ai vertici del nucleo investigativo, i numerosi delitti commessi dal pericoloso gruppo criminale si sono concentrati tutti in poco più di due mesi, interessando le province di Verbania, Novara, Alessandria in Piemonte, quelle di Lecco, Varese, Milano, Bergamo, Brescia, Pavia in Lombardia, quelle di Venezia, Verona e Padova in Veneto, ed infine Parma, Ferrara e Rimini in Emilia Romagna.
Come hanno spiegato il tenente colonnello Giorgio Santacroce (sino al 2014 al comando della Compagnia di Merate ndr), numero uno del reparto operativo e il maggiore Stefano Covolo ai vertici del nucleo investigativo, i numerosi delitti commessi dal pericoloso gruppo criminale si sono concentrati tutti in poco più di due mesi, interessando le province di Verbania, Novara, Alessandria in Piemonte, quelle di Lecco, Varese, Milano, Bergamo, Brescia, Pavia in Lombardia, quelle di Venezia, Verona e Padova in Veneto, ed infine Parma, Ferrara e Rimini in Emilia Romagna.
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Per quanto riguarda il lecchese, come dicevamo, alla banda vengono contestati quattro furti messi a segno a Casatenovo tra novembre e dicembre 2019 e cinque a Verderio, anche in questo caso nell'ultimo mese dello stesso anno. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi, alcuni, già all’epoca delle indagini senza fissa dimora, sono risultati irreperibili, e probabilmente rifugiati nel paese d’origine, mentre D. A., classe 1986 e M. F., classe 1985, già agli arresti domiciliari rispettivamente a Savona e Mozzate, sono stati associati alle case circondariali di Savona e Como. Infine la coppia H. P., classe 1993 e B. M., classe 1989, domiciliati a Segrate sono stati associati uno presso il carcere di San Vittore a Milano, mentre la moglie convivente, con prole, è stata condotta agli arresti domiciliari.
Nel corso delle indagini i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato, oltre che costosi capi d’abbigliamento, monili ed orologi di marca, anche una carabina H&K cal. 223 con due caricatori e 34 cartucce (tipo fucile d’assalto depotenziato), nonché una pistola semiautomatica Beretta 9x21, anch’essa con due caricatori e 15 cartucce. Quest’ultima, anche a dimostrazione della estrema pericolosità dei soggetti, era stata riposta dai malviventi nella tasca porta oggetti di uno dei sedili anteriori, quindi potenzialmente pronta all’uso. Le indagini, condotte dai carabinieri per circa tre mesi, hanno visto i militari impegnati nelle più moderne operazioni tecniche, abbinate alle tradizionali attività di indagine, quali servizi di osservazione e pedinamento, acquisizione di informazioni e analisi di immagini dei sistemi di videosorveglianza. Particolare del loro modus operandi l’estrema mobilità sul territorio, approfittando delle potenti autovetture di volta in volta utilizzate, nonché una volta scelta la zona dove operare, l’effettuazione di numerosi colpi in rapida successione, anche nello stesso comune.