Mandic: assolto per presunta falsità nella gara del coiffeur

Assolto perchè il fatto non costituisce reato: così si è pronunciata il giudice Maria Chiara Arrighi in merito ad un presunto episodio di falsità ideologica commessa in atto pubblico, portato all'attenzione della Procura della Repubblica dall'ASST lecchese.
E.C. – classe 1967, residente a Rho – avrebbe dichiarato il falso nell'ambito della gara d'appalto per aggiudicarsi la gestione del negozio di coiffeur (parrucchiere) all'interno del polo ospedaliero Mandic di Merate: nel novembre 2017 avrebbe consegnato all'ASST una serie di documenti in cui si sarebbe sostituito alla moglie quale legale rappresentante della società con sede a Milano.
In qualità di teste l'avvocato Mattia Longoni (consulente legale per l'Ente pubblico) ha spiegato al giudice che le documentazioni per la gara d'appalto, caricate in formato digitale sulla piattaforma Sintel, effettivamente erano in contrasto con le dichiarazioni riportate dalla visura camerale della suddetta società, di cui figurava amministratore unico la moglie dell'odierno imputato.
Quest'ultimo si è difeso: “era l'ultimo giorno disponibile per presentare i documenti e mia moglie stava male, per cui ho proceduto io al posto suo”.
“Ho dovuto inserire il mio nome alla voce “legale rappresentante” perchè altrimenti la piattaforma non mi lasciava proseguire” ha proseguito l'imputato “un funzionario mi ha assicurato che avrei potuto modificarlo poi e che non correvo alcun rischio”.
La vicenda giudiziaria si è chiusa senza alcuno strascico per l'imputato.
F.F.
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