Riserva Sartirana: il Parco Curone approva l'accordo per co-gestire il Lago con Merate

Qualcosa di concreto è cominciato a muoversi nel percorso di integrazione della Riserva del Lago di Sartirana nel Parco di Montevecchia e Valle del Curone. La riorganizzazione degli Enti a tutela ambientale, pensata dalla Regione nel 2016 con la tanto discussa Legge n. 28, procede da allora a singhiozzi. Un percorso a rilento che è comune a tutti i Parchi lombardi, dovuto a diversi fattori: dall'interpretazione autentica della normativa alla difficoltà dei vari soggetti coinvolti a dialogare fra loro.

La Legge n. 28/2016 ha introdotto il concetto di Ambito Territoriale Ecosistemico. Il Parco del Curone e quello del Monte Barro hanno così presentato un progetto comune nel quale la Riserva del Lago di Sartirana risulta sotto l'influenza del Curone. Da quanto previsto dalla norma regionale, entro quattro mesi dall'individuazione degli Ambiti i Parchi sarebbero stati tenuti a stipulare una convenzione con gli Enti gestori delle riserve (in questo caso il Comune di Merate), un passaggio propedeutico all'integrazione effettiva dei due soggetti. È passato molto più tempo, ma adesso si è arrivati al dunque.

Il Consiglio di Gestione del Parco di Montevecchia e Valle del Curone aveva approvato una prima bozza di accordo con Merate il 29 settembre scorso. Il successivo atto risale al 23 marzo, questa volta da parte di Merate, che alla bozza circolante ha apportato modifiche di modesta entità. Il 12 aprile il Parco ha deliberato il testo nella formulazione aggiornata. E ora si attende che la Giunta cittadina faccia altrettanto, ai fini della stipula della convenzione. Una questione di tempi tecnici. Non si ravvisano infatti ragioni di ripensamento, stando al fatto che il documento proviene proprio da palazzo Tettamanti e che nel Consiglio comunale del 30 settembre l'assessore Andrea Robbiani aveva confermato l'intenzione di approvare l'atto. Convenzione che sarà attiva fino a quando non sarà ultimato e riconosciuto formalmente da Regione Lombardia il progetto di riorganizzazione dei Parchi all'interno degli Ambiti Territoriali Ecosistemici.

Tramite l'accordo l'Ente Parco si impegna a supportare il Comune per lo svolgimento delle attività di educazione ambientale, di progettazione per partecipare ai bandi, di valorizzazione dell'area, di riqualificazione e conservazione, di gestione tecnica in materia forestale. Inoltre saranno coinvolte le Guardie Ecologiche Volontarie del Parco del Curone per effettuare la sorveglianza della Riserva. Sarà dunque una forma di gestione associata tra il Comune e il Parco. Se da una parte è scritto che Merate continuerà a svolgere le funzioni ad esso attribuite [in quanto attuale Ente gestore del Lago, ndr], dall'altro lato il Parco, previo parere favorevole dell'amministrazione comunale, "si farà carico di espletare le attività di gestione ordinarie e straordinarie secondo quanto indicato nel redigendo Piano di gestione della Riserva, la cui adozione avverrà a fine giugno 2021 e che costituisce il presupposto per la programmazione delle attività e per la definizione delle priorità".

Per realizzare gli interventi affidati, concordati in incontri trimestrali, Merate veicolerà al Parco i trasferimenti regionali. Nella seconda versione della convenzione è precisato che al Comune spettano in via esclusiva le progettualità per realizzare l'immissario artificiale e la rimozione del sedimento.

La convenzione (CLICCA QUI) anticipa infine le caratteristiche dei rapporti tra i due Enti quando il processo di integrazione sarà completato. Il contributo ordinario regionale sarà assegnato al Parco del Curone (attualmente 13.875 euro). Il Comune manterrà la gestione diretta delle attività manutentive attualmente in essere, contrattualizzate con terze parti, fino all'estinzione dei relativi contratti. Dopodiché Merate non stanzierà più risorse per assicurare la gestione della Riserva.

Per quanto riguarda l'attuale Consiglio di Gestione della Riserva, l'assessore Andrea Robbiani aveva già spiegato nel Consiglio comunale del 30 settembre 2020 che esso verrebbe bypassato dalla convenzione. Robbiani aveva aggiunto che, con l'entrata in regime dell'Ambito Territoriale Ecosistemico, il CdG ora in carica non avrebbe più un ruolo attivo. La competenza verrà così definitivamente passata al Parco.

M.P.
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