Accadeva 30 anni fa/108 dicembre: ‘36’ interrata da Osnago a Calco, l’Anas, “si può fare”. Come il nuovo ponte a Brivio

Su proposta del sindaco appena eletto, Mario Gallina (Dc che governa Merate con Psi e Pri) la Giunta all’unanimità approva l’assegnazione del titolo di “Cittadino Benemerito” all’ing. Luigi Zappa per i 35 anni di attività al servizio dei meratesi. Zappa era entrato in Consiglio comunale il 27 maggio 1956. Tra i “capi” storici della Dc dal dopoguerra, l’ingegnere otteneva alle elezioni del 22 novembre 1964 il maggior numero di preferenze. Allora non c’era l’elezione di retta del sindaco, erano i partiti di riferimento a votarlo in Aula. Luigi Zappa fu eletto sindaco e mantenne la carica fino al 1975 quando subentrò il suo amico e per certi versi “discepolo” Giuseppe Ghezzi, primo cittadino di Merate fino al 1985. Nell’albo d’oro degli attestati di benemerenza erano già iscritti il dottor Emilio Meschi, capo partigiano, l’Istituto Beata Vergine Maria per i 100 anni di presenza in città (l’ 1 marzo 1989), il dottor Adolfo Sindoni, medico condotto e ufficiale sanitario, Momolo Bonfanti, chirurgo e scrittore, Filippo Frisia, imprenditore e benefattore, Angelo Conrater, per lunghi anni segretario comunale, Giovanni Quassolo, maresciallo dei carabinieri, Enrico Ferrario, già sindaco cui poi fu intitolato lo stadio di via Bergamo, mons. Natale Basilico, la cui targa dovrebbe svettare sull’area Cazzaniga.


L'ing. Luigi Zappa

Scoppia in Italia la guerra contro Bruxelles per le quote latte e la limitazione della produzione di carne. Assolatte aveva inviato una circolare ai produttori chiedendo di ridurre a 480 lire più iva il prezzo a litro con un abbattimento rispetto ai prezzi vigenti del 30%. Con le quote latte il rischio per il nostro Paese era di importare latte dall’estero pagando assai più di quanto sarebbe stato il costo alla stalla nazionale. Grande la partecipazione degli agricoltori locali guidati dai dirigenti di categoria Paolo Vitali, Walter Corti e Corrado Toscani.



I trattori durante il blocco della Statale 36 e, sotto, alcuni agricoltori che hanno aderito alla manifestazione



 Si rinnova la tradizione della Fiera di Sant’Ambrogio, vescovo di Milano, conclamato tale dalla folla unanime perché con il carisma della sua presenza era riuscito a sedare gli accesi contrasti tra cattolici, ortodossi e ariani. Era l’anno 374. Non si sa da quale anno abbia preso l’avvio la tradizione ma certamente si perde nella notte dei secoli. Venerdì 7 dicembre il centro si riempie di gente nonostante un freddo pungente. Duecento e passa bancarelle da ogni angolo d’Italia. Ma il clou della festa, domenica, viene rovinato da una spolverata di neve. I fiocchi iniziano a scendere già dalle prime ore del mattino e alle otto le strade sono ricoperte di un bianco manto. La fiera va avanti, in un paesaggio tipicamente natalizio: ogni bancarella è illuminata da una lampadina che pende e illumina la neve. Già verso le sedici tutto inizia a immergersi nel buio. E piano piano le voci si perdono in lontananza.

 
Grande prova di capacità da parte del coro La Torr. La sera del 7 dicembre Sant’Ambrogio il “Piccolo coro La Torr” ha dedicato motivi all’imminente festività natalizia. Nella seconda parte dello spettacolo, suddiviso in tre momenti, si è esibito il coro “La Torr” diretto dal maestro Giuseppe Caldirola con brani come Di Bethlem fedeli”, “Nella grotta”, “Zitti zitti”. Il brano finale è stato interpretato da entrambe le corali.


Il coro La Torr

Giuseppe Giovenzana, presidente della Giunta regionale lombarda presenta a Montevecchia il nuovo volume “Parco naturale di Montevecchia e della Valle del Curone”, assieme al sindaco del paese e presidente dell’Ente Eugenio Mascheroni. Giovenzana ha sottolineato la necessità di reperire dalle pieghe del bilancio regionale più risorse da destinare al territorio, Mascheroni ha ringraziato Bellavite per la collaborazione nella stesura del volume, curato dall’ingegner Alberto Ceresa, utile a far conoscere soprattutto ai giovani la bellezza di questa terra.



Dopo aver interessato le scuole elementari di via Fratelli Cernuschi e di Novate il 24 novembre e di Sartirana il 5 dicembre si interrompe la bella “festa dell’albero” in attesa della buona stagione. Tantissime le piante interrate nei giardini delle scuole dagli scolari sotto l’attenta guida di Romano Spada, capo giardiniere de Il Biffo: querce, aceri, noci e arbusti.


La festa degli alberi

Campionati di calcio fermi per neve. A Verderio la squadra femminile attende inutilmente gli ospiti della Germignaga. La compagine si dice abbia la seconda migliore difesa del campionato  e uno dei migliori attacchi. L’Inter ha dieci vittorie in 11 giornate e 40 gol all’attivo ma Piacenza e Verderio incalzano.


Il Verderio


La rosa del Merate guidata da Angelo Vergani


La formazione della Manara di Barzanò


Il presidente del Renate, Giancarlo Citterio, 'ingabbiato' dal maltempo


L'undici del Grenta guidato da Aschettino


Una delle formazioni schierate dall'Aurora Olgiate


Il Lomagna di Nando Crippa


Una delle formazioni schierate quest'anno dal Verderio



La squadra del Pagnano allenata da Antonio Ghezzi

A Airuno grande festa con la cena annuale dello Juventus club che con l’arrivo di Gigi Maifredi sogna di rinverdire i vecchi fasti.



Un momento della festa bianconera svoltasi alla Vecchia Trattoria ad Aizurro


 


A Osnago don Angelo Bazzarri inaugura LA “Casa di accoglienza don Gariboldi”. Il centro posto in via San Carlo 13 è stato ricavato da un vecchio edificio, interamente ristrutturato. Ora l’immobile si presenta articolato per tre finalità, sede del locale gruppo Caritas e del nucleo “Terza età”, accanto il centro di ascolto rivolto a tutti i cittadini e il resto dedicato a mini appartamenti per anziani con un ambulatorio medico.



Un momento dell'inaugurazione della Casa di Accoglienza

E’ tempo di bilancio per la sezione nuoto della Libertas Merate. Nata nel 1987 grazie a Vania Davì la sezione nuoto si è ben presto imposta grazie agli straordinari risultati ottenuti da Marta Gaiardelli che nel tempo diventerà una autentica campionessa in diverse discipline alcune anche particolarmente pesanti come il triathlon.


Gli atleti del Centro Promozione Sportiva Libertas Merate e, sotto, i preparatori



Dal dire al fare: dicembre 1990, dal Ministero dei lavori pubblici fanno sapere a Antonio Conrater sindaco di Cernusco Lombardone che i tecnici stanno prendendo in seria considerazione l’ipotesi di interrare la 342 (ex statale 36) nel tratto tra Osnago, subito dopo il cavalcavia provenendo dalla tangenziale fino a Calco. L’idea è stata rilanciata – ed anzi data quasi per certa – dal consigliere regionale di Forza Italia Mauro Piazza in vista delle Olimpiadi che dovrebbero portare investimenti per almeno 2,5 miliardi. Aspettiamo fiduciosi. Del resto sono trent’anni che si attendono risposte dai tecnici del Ministero.


Antonio Conrater

Intanto Cesare Golfari senatore Dc, ex presidente del regione Lombardia e leader del partito nel lecchese convoca un tavolo con il sindaco di Brivio e i dirigenti Anas per apportare modifiche al progetto di realizzare un secondo ponte a Brivio. L’ing. Mina definito uno dei massimi dirigenti lombardi dell’Anas ha definito il nuovo progetto “proponibile”. Costo dieci miliardi compresa la galleria sotto la collina di Vaccarezza in modo da collegare rapidamente lo svincolo di Olgiate al nuovo ponte. Aspettiamo anche l’ing.Mina.


Immagine storica del ponte di Brivio
 
Don Pierino Gelmini arriva all’Istituto Beata Vergine Maria per portare in città la sua esperienza nella lotta contro la diffusione della droga: “Merate non dica: qui ci sono pochissimi tossicodipendenti, il problema non esiste. La droga è una realtà  che quando entra nella tua regione, nel tuo paese, è entrata in casa tua”. E ancora: “La droga non è un punto di partenza per i giovani, ma il punto di arrivo; non è la droga a rovinare i figli ma una vita rovinata a condurli agli stupefacenti”. Sala gremita soprattutto di ragazzi ad ascoltare le testimonianze, a volte drammatiche altre tragiche del prete da sempre in prima linea contro le droghe.


Don Pierino Gelmini durante l'incontro all'Istituto B.V.M. di Merate, mentre nella mano stringe un fiore,
il fiore della vita, valore a cui ha dedicato la propria esistenza



 

108/continua
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