Osnago: incontro il 23 con Stefano Motta e suor Alice vittima dei ''voli della morte''
La sera del 14 dicembre 1977 Alice Domon scompare, gettata da un aereo nell’Oceano Atlantico insieme con le fondatrici delle Madres di Plaza de Mayo. Gettata viva. Qualche giorno dopo il mare restituisce sulle spiagge alcuni cadaveri, che vengono subito seppelliti.
Solo nel 2005 verranno identificati come quelli delle compagne di suor Alice, il cui corpo non è mai stato ritrovato. La voce pura di Alice Domon, “suor Cathy”, ricostruita attraverso le sue lettere ai familiari, si mischia al pragmatismo militare di un torturatore dell’ESMA, la Escuela Mecanica de la Armada, che negli anni della dittatura argentina ha costituito un campo di concentramento clandestino in piena Buenos Aires. Due voci, due atmosfere: la ricerca ingenua e ostinata del bene e la metodica e obbediente applicazione del sadismo in un romanzo che non è l’agiografia di una religiosa ma la storia del martirio di una donna.
Si intitola "Habeas Corpus" ed è l'ultimo libro di Stefano Motta. Un romanzo diverso da quelli a cui il docente ci aveva abituato e che, con un ritmo incalzante dove l'attesa della pagina successiva diventa per il lettore quasi un'ossessione, racconta una delle pagine più buie della storia del Novecento dell'Argentina, tra il 1976 e il 1983, portando alla luce la storia di Alice Domon, religiosa francese a fianco delle Madres di Plaza de Mayo, una delle centinaia di vittime dei voli della morte che mai hanno trovato degna sepoltura.
A narrare al pubblico la fatica della ricerca storia e poi l'incedere del romanzo sarà lo stesso autore in un incontro organizzato dal centro Lazzati di Osnago che ha deciso di riprendere il percorso dei suoi momenti di approfondimento e cultura proprio con Stefano Motta. L'appuntamento sarà in modalità online sul canale YouTube della Parrocchia venerdì 23 aprile, ore 21,00
Per partecipare in diretta streaming cliccare il link:
https://www.youtube.com/channel/UC-LTYjwgMO3wAUpzqzKhKAQ
Solo nel 2005 verranno identificati come quelli delle compagne di suor Alice, il cui corpo non è mai stato ritrovato. La voce pura di Alice Domon, “suor Cathy”, ricostruita attraverso le sue lettere ai familiari, si mischia al pragmatismo militare di un torturatore dell’ESMA, la Escuela Mecanica de la Armada, che negli anni della dittatura argentina ha costituito un campo di concentramento clandestino in piena Buenos Aires. Due voci, due atmosfere: la ricerca ingenua e ostinata del bene e la metodica e obbediente applicazione del sadismo in un romanzo che non è l’agiografia di una religiosa ma la storia del martirio di una donna.
Il professore Stefano Motta e il suo ultimo libro
Si intitola "Habeas Corpus" ed è l'ultimo libro di Stefano Motta. Un romanzo diverso da quelli a cui il docente ci aveva abituato e che, con un ritmo incalzante dove l'attesa della pagina successiva diventa per il lettore quasi un'ossessione, racconta una delle pagine più buie della storia del Novecento dell'Argentina, tra il 1976 e il 1983, portando alla luce la storia di Alice Domon, religiosa francese a fianco delle Madres di Plaza de Mayo, una delle centinaia di vittime dei voli della morte che mai hanno trovato degna sepoltura.
A narrare al pubblico la fatica della ricerca storia e poi l'incedere del romanzo sarà lo stesso autore in un incontro organizzato dal centro Lazzati di Osnago che ha deciso di riprendere il percorso dei suoi momenti di approfondimento e cultura proprio con Stefano Motta. L'appuntamento sarà in modalità online sul canale YouTube della Parrocchia venerdì 23 aprile, ore 21,00
Per partecipare in diretta streaming cliccare il link:
https://www.youtube.com/channel/UC-LTYjwgMO3wAUpzqzKhKAQ