Mandic: va tutto bene, parola di sindaco (che interloquisce regolarmente col D.G.)

Un quarto d'ora, al lordo dell'appello. Tanto è bastato al Consiglio comunale di Merate per liquidare la questione Mandic, derubricandola a tema di secondaria importanza. Quanti - pochi per la verità - avevano avuto parole critiche verso l'editoriale sul quale accusavano la minoranza di insipienza, adesso c'è da sperare si siano ravveduti, prendendo atto che c'è modo e modo di svolgere quel ruolo. E Aldo Castelli, con i suoi colonnelli Alessandro Pozzi e Roberto Perego, quel ruolo lo svolgono a livello di puro passatempo. Senza dedicare l'impegno necessario a capire, parlare con gli addetti ai lavori, raccogliere informazioni, operare paragoni con ospedali di 1° livello (Castelli nemmeno è al corrente della classificazione del Mandic).

Il capogruppo dell'inutile "Cambia Merate", in replica alle risposte date dal Sindaco all'interrogazione - peraltro ben scritta - si è sgarellato in ringraziamenti nei confronti del primo cittadino il quale, riconosciamogli la buona fede, in apertura di dibattito aveva premesso di aver girato l'interrogazione ai dirigenti dell'ASST - cioè all'oste - chiedendo loro di rispondere - cioè di affermare che il vino in mescita è quello buono.

Cavolo ma veramente, si può cadere così in basso dopo venticinque anni di Aula? Non si è accorto il capogruppo di opposizione che il documento letto con i consueti slittamenti dal Sindaco porta la firma del direttore sanitario d'azienda, del direttore sanitario di presidio e dei primari Crespi di Medicina, Rocca di Ortopedia e Costanzi di Chirurgia e nessun altro?

La morale, signore e signori, è che il Mandic non ha sostanzialmente pecche e anzi, ancora una volta, sono i cittadini lamentosi e la stampa avversaria a dipingere uno scenario che non esiste.

Parola di sindaco, che interloquisce regolarmente con il direttore generale.

Requiescat in pace.

Claudio Brambilla
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