Merate-Olgiate: assegno sociale da 8.500€ percepito pur stando all'estero, a giudizio
Questa mattina era prevista la discussione ma un'implementazione del capo d'imputazione chiesta dal sostituto procuratore Paolo Del Grosso ha fatto slittare la conclusione del procedimento al prossimo 3 giugno. In quella data il Tribunale in composizione collegiale - con la dottoressa Nora Lisa Passoni quale presidente con a latere le colleghe Martina Beggio e Maria Chiara Arrighi - dovrà giudicare una donna marocchina con casa tra Merate e Olgiate a processo per "Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato" ai sensi dell'articolo 316 ter del codice penale.
La donna - stando all'accusa mossa a suo carico - avrebbe continuato a percepire dall'INPS l'assegno sociale pur di fatto essendo tornata a vivere in pianta stabile nel suo Paese natio o comunque trascorrendo all'estero un arco temporale tale da far venir meno uno dei requisiti necessari per ottenere quell'aiuto dallo Stato italiano, riconosciuto anche agli stranieri pur dimoranti sul territorio per un numero prefissato di giorni in capo ad ogni anno. In contestazione, dunque, 3.988 euro percepiti nel 2014 e 4.613 euro ottenuti nel 2015.
La magrebina, oggi trasferitasi in Marocco definitivamente non avrebbe nemmeno - ed è questa l'aggiunta alla formulazione del capo d'imputazione inserita quest'oggi dal PM - comunicato ad INPS il cambio della propria residenza in Italia. A giugno la discussione, con la difesa rappresentata dall'avvocato Arianna Imbasciati.
La donna - stando all'accusa mossa a suo carico - avrebbe continuato a percepire dall'INPS l'assegno sociale pur di fatto essendo tornata a vivere in pianta stabile nel suo Paese natio o comunque trascorrendo all'estero un arco temporale tale da far venir meno uno dei requisiti necessari per ottenere quell'aiuto dallo Stato italiano, riconosciuto anche agli stranieri pur dimoranti sul territorio per un numero prefissato di giorni in capo ad ogni anno. In contestazione, dunque, 3.988 euro percepiti nel 2014 e 4.613 euro ottenuti nel 2015.
La magrebina, oggi trasferitasi in Marocco definitivamente non avrebbe nemmeno - ed è questa l'aggiunta alla formulazione del capo d'imputazione inserita quest'oggi dal PM - comunicato ad INPS il cambio della propria residenza in Italia. A giugno la discussione, con la difesa rappresentata dall'avvocato Arianna Imbasciati.