Commercio su area pubblica: la crisi sul tavolo prefettizio
E' stata ricevuta questo pomeriggio dal Prefetto di Lecco Castrese De Rosa una delegazione di Confesercenti Lecco che, dopo avere illustrato le difficoltà che la categoria del commercio su area pubblica sta affrontando a seguito delle nuove ondate di pandemia, ha consegnato un documento in più punti “Portiamo le imprese fuori dalla pandemia”.
All’incontro, che si iscrive in un’iniziativa più ampia promossa da Confesercenti Nazionale per presentare un documento unitario a tutte le Prefetture d’Italia, hanno preso parte il Presidente Confesercenti Lecco Lionello Bazzi, Presidente provinciale Anva Confesercenti Lecco Valter Vanoli, il Vicepresidente provinciale Paolo Lozza ed il Vicedirettore Cesare Rossi.
“Noi comprendiamo benissimo le difficoltà che tutti gli operatori si trovano ad affrontare – ha spiegato al Prefetto il Presidente – ma la nostra categoria attraversa una crisi gravissima che diventa sempre più difficile da accettare nel momento in cui, in zona rossa, gli operatori in sede fissa di molte merceologie sono aperti, mentre quelli dei mercati e delle fiere sono chiusi pur lavorando all’aperto, quindi in condizione di maggiore sicurezza. E’ ovvio che molti si sentano discriminati”.
Il problema è acuito anche dalla tipologia di impresa che caratterizza gli operatori mercatali e dalle difficoltà che questi ultimi dovranno affrontare anche quando potranno riaprire.
“Chiediamo urgentemente la riapetura di tutti i mercati all’aria aperta e la ripresa del comparto -200.000 micro imprese famigliari – e la garanzia di ristori veri ed immediati, finché la situazione non si stabilizzerà”.
Per poter ottenere questo risultato, Confesercenti propone al Governo un piano declinato in più punti: aperture certe che permettano di pianificare l’attività di impresa; sostegni adeguati al danno effettivamente patito; una politica di prestiti a lunga scadenza che raggiunga almeno la cifra di 30mila euro; parità di trattamento con le attività in sede fissa per quelle tipologie commerciali ritenute indispensabili e quindi aperte anche in zona rossa; procedere con maggiore sollecitudine con la campagna vaccinale per traguardare un’autentica soluzione alla situazione attuale.
Le motivazioni della categoria sono state accolte dal Prefetto che ha compreso pienamente il contenuto del documento presentato, rassicurando i rappresentanti Confesercenti che avrebbe trasmesso il documento stesso all’attenzione di Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri competenti.
All’incontro, che si iscrive in un’iniziativa più ampia promossa da Confesercenti Nazionale per presentare un documento unitario a tutte le Prefetture d’Italia, hanno preso parte il Presidente Confesercenti Lecco Lionello Bazzi, Presidente provinciale Anva Confesercenti Lecco Valter Vanoli, il Vicepresidente provinciale Paolo Lozza ed il Vicedirettore Cesare Rossi.
Il problema è acuito anche dalla tipologia di impresa che caratterizza gli operatori mercatali e dalle difficoltà che questi ultimi dovranno affrontare anche quando potranno riaprire.
“Chiediamo urgentemente la riapetura di tutti i mercati all’aria aperta e la ripresa del comparto -200.000 micro imprese famigliari – e la garanzia di ristori veri ed immediati, finché la situazione non si stabilizzerà”.
Per poter ottenere questo risultato, Confesercenti propone al Governo un piano declinato in più punti: aperture certe che permettano di pianificare l’attività di impresa; sostegni adeguati al danno effettivamente patito; una politica di prestiti a lunga scadenza che raggiunga almeno la cifra di 30mila euro; parità di trattamento con le attività in sede fissa per quelle tipologie commerciali ritenute indispensabili e quindi aperte anche in zona rossa; procedere con maggiore sollecitudine con la campagna vaccinale per traguardare un’autentica soluzione alla situazione attuale.
Le motivazioni della categoria sono state accolte dal Prefetto che ha compreso pienamente il contenuto del documento presentato, rassicurando i rappresentanti Confesercenti che avrebbe trasmesso il documento stesso all’attenzione di Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri competenti.