Meratese: porta all'estero la figlia che era stata data a altra famiglia, mamma assolta

Si è chiusa con l'assoluzione la vicenda di una giovane mamma finita a processo per "Sottrazione di persone incapaci" ai sensi dell'articolo 574 del codice penale.
La delicata storia approdata all'attenzione del giudice monocratica Nora Lisa Passoni risale al 2017. Una bimba, nata a Milano nel 2009, viene presa in carico da Retesalute e affidata a una famiglia residente nel meratese per problematiche interne al suo nucleo d'origine. Al padre viene concesso di vederla solo nell'ambito di colloqui protetti, in spazio neutro. Alla madre, invece, classe 1982, originaria dello Sri Lanka, badante in altro comune limitrofo, la figlioletta viene lasciata ogni fine settimana fino... alla sparizione della piccola. La minore, infatti, nel 2017 si sarebbe imbarcata insieme alla donna su di un volo diretto verso il Paese natio di quest'ultima. Prima di spegnere il telefono sarebbe stata la stessa mamma ad avvisare la famiglia presso cui la bambina era stata collocata, ringraziando marito e moglie per quanto fatto per lei. Allertate le autorità è stato ricostruito così l'effettivo viaggio compiuto dalle due, partite da Malpensa alla volta dello Sri Lanka dove la badante avrebbe poi lasciato la figlia ai propri famigliari, prima di far rientro in Italia per riprendere il proprio lavoro. Un qualcosa di analogo a quanto già tentato nel 2014. Ne sarebbe però conseguita una denuncia a carico della cingalese, con i coniugi ai quali Retesalute aveva affidato la piccola poi entrati anche nel processo incardinato al cospetto del giudice Passoni, quale parte civile. Il minimo della pena la richiesta di condanna avanzata alla scorsa udienza del viceprocuratore onorario Caterina Scarselli, quest'oggi la sentenza assolutoria.
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