Mandic, Bettamio: emergenza nell'emergenza. Agende piene, l'ospedale non nasce come punto vaccinale. Raddoppiate le linee di somministrazione e sul quarto piano stiamo lavorando

La dottoressa Valentina Bettamio, direttore di presidio
Un'emergenza nell'emergenza con attese che hanno superato l'ora, anziani seduti o in piedi dentro e fuori l'aula scientifica in attesa di essere chiamati al quarto piano per la vaccinazione, e un assembramento nei pressi del gazebo con una fila che ha sfiorato la portineria.
La situazione questa mattina all'ospedale san Leopoldo Mandic è stata raccontata da lettere e fotografie giunte in redazione e testimonianze raccolte sul posto, tra i parenti degli anziani chiamati per essere vaccinati e che hanno dovuto attendere anche un'ora prima di poter vedere evasa la loro richiesta.
Le criticità si sono risolte attorno alle 12 quando il direttore di presidio dottoressa Valentina Bettamio è intervenuta attivando due ulteriori linee vaccinali, quindi raddoppiandole, e spostando gli anziani in attesa all'esterno, fin dentro il centro prelievi.
"Questa mattina le persone sono arrivate in contemporanea e quindi si sono formate le lunghe code che si sono viste. Le agende erano cariche e quando le abbiamo guardate ci siamo accorti che erano stati calendarizzati anche sei appuntamenti nello stesso minuto, mentre nel pomeriggio avremmo avuto un buco di due ore. Ma le agende non le gestiamo noi: ci arriva la mattina l'elenco delle persone da vaccinare e non possiamo farci nulla" ha spiegato la dottoressa Bettamio "Quando abbiamo capito che la situazione diventava problematica abbiamo attivato una terza linea vaccinale al quarto piano e poi un'altra linea qui al centro prelievi, chiamando i medici dai reparti, e qui abbiamo fatto confluire le persone in carrozzina o con problemi a deambulare".
"Le vaccinazioni non sono nella mission di un ospedale, la struttura non è adatta e ha già tutta una serie di attività in corso che è difficile spostare. Si è cercato di fare il possibile per trovare una soluzione nell'emergenza. Il quarto piano era partito con la vaccinazione del personale sanitario ed era il più adatto perchè aveva un accesso esterno. Adesso con gli anziani che arrivano con gli accompagnatori e con i numeri che ci troviamo a gestire, stiamo cercando di fare qualche cambiamento ma è difficile perchè ci sono da spostare una serie di attività funzionanti. Avrei voluto trasferire gli anziani qui al centro prelievi ma quest'area si libera all'una perchè prima ci sono gli esami. Al quarto piano ho un mix di prime dosi e seconde dosi, se ci fosse stata uniformità e corrispondenza di orario avrei potuto chiamare tutte le persone e traslarle sotto. E sull'orario 8-20 non era possibile. Adesso vediamo se ci sarà modo di spostare tutta una serie di attività per trasferire il punto vaccinale, faremo il possibile. L'obiettivo nostro è quello di vaccinare il numero più alto di persone nel tempo più breve possibile, perchè l'unica arma che abbiamo in questo momento è il vaccino. Adattiamoci un poco con un po' di pazienza. L'ospedale non nasce come punto vaccinale, non ha delle aree con questa destinazione d'uso. Inizialmente sembrava che la popolazione anziana dovesse essere vaccinata dai medici di medicina generale e invece non è stato così. Oggi ci siamo trovati con una emergenza nell'emergenza e quindi abbiamo raddoppiato le linee Pfizer per dare una risposta immediata. È stata una situazione imprevista, non possiamo lavorare così tutti i giorni e mi auguro che si possa trovare un punto di equilibrio tra le prenotazioni e il potenziale logistico dell'ospedale, che da oltre un anno si è adattato all'emergenza dando sempre il massimo".
L'invito all'utenza è quello di raggiungere l'ospedale per l'appuntamento all'orario indicato senza anticipo onde evitare attese e quindi il formarsi di gruppi, col rischio di assembramenti.
S.V.
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