Barzanò: il Cab polidiagnostico si dota di un ''Fibroscan'' con il dottor Mauro Viganò

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Il dottor Mauro Viganò
Si chiama 'Fibroscan' il nuovo apparecchio in dotazione al CAB Polidiagnostico di Barzanò. Uno strumento di ultima generazione, che rappresenta un fiore all'occhiello del centro e che si rivelerà utilissimo per la prevenzione e la cura delle patologie del fegato. A spiegarne le funzioni è il dottor Mauro Viganò, gastroenterologo ed epatologo in forza al centro: "Negli ultimi anni è aumentato a dismisura il numero di patologie croniche del fegato, a causa della crescita dell'incidenza di malattie metaboliche che determinano la comparsa di un eccesso di grasso nel fegato, la cosidetta steatosi. Queste, ovviamente, hanno un impatto negativo sull'organo, che risulta infiammato, fino ad arrivare ad avere un accumulo progressivo di fibrosi nella ghiandola. La funzione corretta del fegato “ ha spiegato il dottor Viganò” risulta inizialmente limitata, fino ad essere definitivamente compromessa con la comparsa della cirrosi".
Ad oggi, la procedura principe per valutare la funzione epatica è la biopsia, esame diagnostico invasivo, che può comportare comporta alcune significative complicanze. "Da qualche tempo a questa parte, disponiamo di un esame che è in grado di valutare la presenza di cicatrici nel fegato" spiega il medico "la cui accuratezza diagnostica è stata confermata da oltre 13.000 studi scientifici". Si tratta appunto del Fibroscan, un apparecchio che attraverso un esame della durata di 5-10 minuti, indolore e non invasivo, permette di controllare la presenza di fibrosi epatica. Se, dunque, la biopsia è costosa e dolorosa, questa nuova strada permette invece di ripetere nel tempo l'esame.



Il Fibroscan

"Possiamo così identificare precocemente dei pazienti che presentano patologie del fegato anche a stadi iniziali, a dispetto del fatto che queste non mostrano alcun sintomo se non quando la ghiandola è già particolarmente danneggiata". I medici del CAB potranno dunque fornire una diagnosi precoce, suggerendo trattamenti o accortezze da mettere in atto.
Nella pratica, il Fibroscan è un apparecchio simile ad un ecografo. Il medico, durante l'esame, posiziona sul paziente una sonda al livello degli spazi intercostali, in corrispondenza del fegato, che invia all’organo un'onda elastica, valutando così la fibrosi del fegato attraverso una misurazione della sua durezza, espressa in Kilo Pascal (kPa). Quanto più il fegato sarà sano, tanto più il valore riportato sarà basso. Al contrario, in caso di patologie presenterà valori molto alti.
"Il Fibroscan è una tecnologia già validata e molto utilizzata dai presidi ospedalieri molto grandi ma raramente in dotazione a realtà più piccole e territoriali, per questo, il fatto che il CAB ne possa disporre è grande motivo di vanto". Quale è infine il target dei pazienti a cui l'esame ben si presta? "Chi sa di avere una malattia del fegato come l'epatite, chi nota un aumento inspiegato delle transaminasi, chi è solito consumare alcool in dosi eccessive, chi presenta patologie metaboliche come il diabete o l'obesita dovrebbe eseguire un esame con la tecnologia Fibroscan almeno una volta nella vita".
G.Co.
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