Asst: nessun 'raffreddamento' davanti al Prefetto tra la dirigenza e i sindacati. C'è  l'ipotesi di proclamazione dello sciopero


L'ospedale Manzoni di Lecco ed il Mandic di Merare

Nulla di fatto nel tentativo di conciliazione del prefetto Castrese De Rosa tra le parti convocate per la procedura di raffreddamento. Al tavolo di Corso Promessi Sposi i sindacati e le RSU di Asst e sull'altro fronte la dirigenza dell'azienda più grande di tutta la provincia.  L'incontro che avrebbe dovuto portare a un chiaramento su diversi punti e al raggiungimento di accordi che potessero ottemperare le richieste dei lavoratori,  non ha soddisfatto i richiedenti che hanno già annunciato la probabile proclamazione di uno sciopero.
Tra le criticità rilevate e portate più volte al tavolo delle trattative sindacali senza però ottenere il risultato sperato ci sono, a detta degli interessati, la carenza di personale su tutti i livelli, la mancanza di applicazione di accordi aziendali ''varati'' con il rinnovo del contratto collettivo,  un eccessivo utilizzo  di personale interinale. A queste istanze si aggiungono la mancata attivazione di misure approvate a seguito dell'emergenza sanitaria, come i pagamenti dei bonus previsti, la trasformazione delle malattie ad infortunio Covid, o la mancanza di un ambulatorio dedicato allo stress correlato al lavoro, prevista dalla normativa nazionale.
Vengono contestati inoltre atti unilaterali intrapresi sui tempi di vestizione e posizioni funzionali sui part time che, è già stato annunciato, saranno impugnate davanti al giudice del lavoro. Tra le richieste avanzate (e respinte) alla direzione strategica anche quella di ritirare le denunce ai delegati e di fornire una informativa puntuale sui vaccini e sui contagi.
Mercoledì RSU e sindacati si troveranno e probabilmente procederanno con l'indizione dello sciopero.


S.V.
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