Brivio: controlla la moglie con telecamere e microfoni nascosti e finisce a processo
Voleva scoprire qualcosa di più sulla vita privata della moglie, con la quale c'era già aria di crisi, tant’è che poi è sopraggiunta la separazione. Così un 44enne di Brivio, a fine 2018, ha pensato di installare nella casa coniugale alcune telecamere e dei microfoni nascosti alla vista che entravano in funzione quando la donna si trovava sola.
Un piano che però è stato scoperto e lo ha portato in tribunale con l'accusa di “interferenze illecite nella vita privata”, reato punito dall’articolo 615 bis del codice penale. Finito al cospetto del giudice monocratico Giulia Barazzetta, l'uomo è stato invitato a trovare un accordo con la ex moglie, accordo che tuttavia ad oggi non è stato ancora raggiunto per via della cifra proposta dall’imputato. Nella breve udienza di oggi il giudice ha rinnovato alle parti l’invito a mettersi d’accordo e per questo motivo ha rinviato il processo al prossimo 17 maggio.
Un piano che però è stato scoperto e lo ha portato in tribunale con l'accusa di “interferenze illecite nella vita privata”, reato punito dall’articolo 615 bis del codice penale. Finito al cospetto del giudice monocratico Giulia Barazzetta, l'uomo è stato invitato a trovare un accordo con la ex moglie, accordo che tuttavia ad oggi non è stato ancora raggiunto per via della cifra proposta dall’imputato. Nella breve udienza di oggi il giudice ha rinnovato alle parti l’invito a mettersi d’accordo e per questo motivo ha rinviato il processo al prossimo 17 maggio.
B.F.