Merate: ''falsità ideologica'' in 2 cartelle cliniche, condannata

È stata condannata a 1 anno e 3 mesi di reclusione per falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico l'infermiera del Frisia di Merate, classe 1961 ,finita a processo per avere falsamente attestato nella cartella clinica di due pazienti di aver somministrato la terapia prevista (rispettivamente una intramuscolare e una antidolorifica). I fatti risalgono al 14 e 15 ottobre del 2014.
La donna, assistita dall’avvocato Gamba del foro di Bergamo, avrebbe dovuto rendere l’esame davanti al giudice Giulia Barazzetta questa mattina ma ha fatto pervenire un certificato medico per richiedere un rinvio. Dopo il parere negativo del pubblico ministero Mattia Mascaro per il certificato ritenuto “troppo generico” nelle motivazioni dell'assenza, il giudice ha rigettato l’istanza del difensore e ha disposto di procedersi oltre, invitando le parti a formulare le proprie conclusioni. Se il difensore si è espresso chiedendo l’assoluzione della propria assistita in quanto all’esito dell’istruttoria non vi è stata certezza della mancata somministrato dei farmaci, il Vpo ha di contro chiesto la condanna dell’imputata ad 8 mesi di reclusione. Il giudice Barazzetta, dopo una breve camera di consiglio, ha pronunciato sentenza di condanna a 1 anno e 3 mesi di reclusione, aumentando la pena rispetto a quella chiesta dal pubblico ministero.
B.F.
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