Codurelli/PD: dove sono le promesse fatte in campagna elettorale?
Il maschilismo è veramente duro a morire nella società come nelle aule dei tribunali! Siamo lontani ancora dalla vera parità, occorrono buone leggi si, ma soprattutto vere politiche di uguaglianza per la dignità e i diritti delle donne.
La legge sullo stalking c'è, rimane appunto il problema della sua piena applicazione e dello stanziamento di risorse per la prevenzione e formazione. Va bene l'inasprimento delle pene previste dalla legge, ma ora occorre ora il potenziamento dei servizi attivi 24 ore. Ad oggi abbiamo solo strutture di volontariato, nel lecchese ci sono e non vanno lasciate sole. Sono le Istituzioni preposte che devono fare la loro parte.
Le forze dell'ordine devono avere gli strumenti sia formativi che economici, non le limitazioni contenute nella legge bavaglio che sarebbero devastanti anche su questo fronte, per intervenire prontamente a fronte delle tante denunce che aumentano ogni giorno. Urgente e necessario anche investire sull'approccio culturale affinchè gli uomini si interroghino a fondo su questi drammatici comportamenti, comportamenti violenti e arretrati, così come fondamentali sono i luoghi di recupero e di aiuto per chi persiste nella violenza.
A Lecco la rete è stata avviata grazie al buon lavoro fatto dalla precedente amministrazione Provinciale, la commissione delle pari opportunità con la sua Presidente , e da li che occorre proseguire per essere efficaci, non baipassare questo importante lavoro. In campagna elettorale era stata annunciato dall'assessore Boscagli l'apertura di uno sportello anti-stalking presso l'Ospedale di Lecco, aveva annunciato risorse economiche, risorse dovute dalla regione, non tenendo minimamente conto di chi già opera sul territorio. Un approccio propagandistico e di parte su un tema così drammatico. Ora, passata la campagna elettorale e a elezione avvenuta, si tratta di capire se queste risorse ci sono, se il servizio è stato attivato e soprattutto se in sinergia con le associazioni Telefono donna di Lecco, di Merate già operanti e uniche che fanno fronte alle emergenze quotidiane. Tutto questo è urgente per rispondere in modo efficace e serio ad un'emergenza sociale e culturale. Le donne non possono continuare ad essere il capo espiatorio in un paese civile e occorre su questo occorre interrogarsi a fondo a partire da chi governa ad ogni livello. Per molto, molto meno partono le fiaccolate, da parte di chi ha responsabilità di governo, mentre assistiamo ad un silenzio assordante, o ancor peggio giochetti di immagine, su questo dramma di omicidi e violenze in famiglia. Non aspettiamo ancora qualche grave episodio vicino a noi per poi dire che occorre fare.....