Merate: accusata di 'prelievi' dalla cassa, va a processo
C.B. classe 1977 è finita in Tribunale con l'accusa di aver sottratto 80 euro dalla cassa del bar “Da Oscar” di Merate, dove lavorava.
Già nella scorsa udienza – celebrata davanti al giudice Enrico Manzi - la donna aveva raccontato come all'epoca dei fatti fosse d'accordo con il suo ex convivente di prelevare di quando in quando dei soldi dal fondo cassa del locale per provvedere alle spese necessarie per il loro figlio con la promessa "ci sistemiamo poi".
Nel caso del 21 ottobre del 2017 si sarebbe trattato di 80 euro dovuti alla babysitter.
Il prelievo, quella volta però, aveva avuto un esito differente.
A seguito infatti dell'ennesima denuncia di ammanchi all'interno del locale e dopo che la donna era stata inquadrata dal sistema di videosorveglianza a mettere le mani in cassa, erano intervenuti i Carabinieri di Merate portandola direttamente in caserma per accertamenti.
Oggi è comparso in qualità di testimone il figlio dell'ex proprietario del bar, ora responsabile del personale, nonchè ex compagno della donna. A lui il giudice ha chiesto di confermare la versione dell'imputata, ovvero se il prelievo del denaro dalla cassa le fosse stato concesso "non è vero perchè in quell'occasione non le avevo dato il consenso" ha risposto.
Il giudice ha rinviato al prossimo 19 marzo per sentire l'allora proprietaria dell'esercizio in qualità di querelante (all'odierna imputata viene infatti contestato un furto aggravato dall'abuso di professione, fattispecie perseguibile a querela).
Già nella scorsa udienza – celebrata davanti al giudice Enrico Manzi - la donna aveva raccontato come all'epoca dei fatti fosse d'accordo con il suo ex convivente di prelevare di quando in quando dei soldi dal fondo cassa del locale per provvedere alle spese necessarie per il loro figlio con la promessa "ci sistemiamo poi".
Nel caso del 21 ottobre del 2017 si sarebbe trattato di 80 euro dovuti alla babysitter.
Il prelievo, quella volta però, aveva avuto un esito differente.
A seguito infatti dell'ennesima denuncia di ammanchi all'interno del locale e dopo che la donna era stata inquadrata dal sistema di videosorveglianza a mettere le mani in cassa, erano intervenuti i Carabinieri di Merate portandola direttamente in caserma per accertamenti.
Oggi è comparso in qualità di testimone il figlio dell'ex proprietario del bar, ora responsabile del personale, nonchè ex compagno della donna. A lui il giudice ha chiesto di confermare la versione dell'imputata, ovvero se il prelievo del denaro dalla cassa le fosse stato concesso "non è vero perchè in quell'occasione non le avevo dato il consenso" ha risposto.
Il giudice ha rinviato al prossimo 19 marzo per sentire l'allora proprietaria dell'esercizio in qualità di querelante (all'odierna imputata viene infatti contestato un furto aggravato dall'abuso di professione, fattispecie perseguibile a querela).
F.F.