Coldiretti: calo delle temperature, preoccupa l'agricoltura
L’agricoltura lariana si prepara a fronteggiare il crollo delle temperature previsto a partire dalla prossima notte, con la colonnina di mercurio che domani scenderà fino a -11° in Valsassina e nell’Alto Lario occidentale. Una parentesi di gelo che sarà breve ma intensa e porterà una probabile ricomparsa della neve, specie in altura: in ogni caso, il termometro continuerà a scendere sottozero (anche in pianura) per tutto il corso della settimana prossima, anche se con una minore incisività.
“Monitoriamo la situazione, che aggiunge una preoccupazione in più per i produttori agricoli, già messi a dura prova dalla gestione dell’emergenza coronavirus” rimarca il presidente della Coldiretti interprovinciale Fortunato Trezzi.
Agricoltori all’erta, quindi, per fronteggiare ogni possibile problema: le tubature che gelano, ad esempio, così come l’acqua negli abbeveratoi delle stalle, che vanno scaldate con ogni mezzo possibile. In più, è possibile un calo nella produzione del latte, perché gli animali, con il freddo, si muovono e mangiano meno.
“Va da sé che temperature così basse comportano un ‘superlavoro’ delle caldaie utilizzate per riscaldare le serre e, di conseguenza, maggiori spese di riscaldamento per le imprese agricole, peraltro alle prese con il rincaro del gasolio che si registra in questi giorni” aggiunge il presidente.
Anche la neve – stando alle previsioni - potrebbe fare fugace capolino domattina anche nelle zone di pianura: per garantire la percorribilità delle strade sono pronti ad intervenire gli imprenditori agricoli con le ‘lame’ montate sui loro trattori che si attrezzano così a mezzi spazzaneve: ciò, in particolare, è reso possibile dalla ‘legge d’orientamento’ che riconosce la multifunzionalità delle stesse aziende agricole, che ha consentito in particolare la stipula di apposite convenzioni a livello comunale e non solo.
“Monitoriamo la situazione, che aggiunge una preoccupazione in più per i produttori agricoli, già messi a dura prova dalla gestione dell’emergenza coronavirus” rimarca il presidente della Coldiretti interprovinciale Fortunato Trezzi.
Agricoltori all’erta, quindi, per fronteggiare ogni possibile problema: le tubature che gelano, ad esempio, così come l’acqua negli abbeveratoi delle stalle, che vanno scaldate con ogni mezzo possibile. In più, è possibile un calo nella produzione del latte, perché gli animali, con il freddo, si muovono e mangiano meno.
“Va da sé che temperature così basse comportano un ‘superlavoro’ delle caldaie utilizzate per riscaldare le serre e, di conseguenza, maggiori spese di riscaldamento per le imprese agricole, peraltro alle prese con il rincaro del gasolio che si registra in questi giorni” aggiunge il presidente.
Anche la neve – stando alle previsioni - potrebbe fare fugace capolino domattina anche nelle zone di pianura: per garantire la percorribilità delle strade sono pronti ad intervenire gli imprenditori agricoli con le ‘lame’ montate sui loro trattori che si attrezzano così a mezzi spazzaneve: ciò, in particolare, è reso possibile dalla ‘legge d’orientamento’ che riconosce la multifunzionalità delle stesse aziende agricole, che ha consentito in particolare la stipula di apposite convenzioni a livello comunale e non solo.