Lomagna: torna libero il tunisimo Ghaith arrestato in odore di Isis. Ma chiede asilo

Il 14 febbraio tornerà libero. Espiata la condanna che lo ha portato dietro le sbarre, dovrebbe essere esplulso dando (di nuovo) esecuzione al provvedimento firmato nel 2015 dal Ministro dell'Intero ritenendolo persona pericolosa per la sicurezza dello Stato. Eppure Ghaith Abdessalem, il 26enne tunisino ritenuto vicino all'Isis e protagonista di una serie di rientri irregolari a Lomagna dove risiede la sua famiglia (QUI la ricostruzione di tutta la vicenda), potrebbe invece restare in Italia. Il ragazzo - assistito dall'avvocato Monica Gnesi - ha infatti presentato richiesta di protezione internazionale. Una procedura motivata, ha spiegato il legale, anche dalla presunte torture che il suo assistito avrebbe subito nel suo Paese d'origine una volta rimpatriato, nel dicembre 2015, con l'etichetta di soggetto pronto ad abbracciare la causa dello Stato Islamico.



L'abitazione di Lomagna dove venne arrestato Ghaith Abdessalem

La stessa causa per la quale è morto, "da martire", il fratello maggiore Ghassen, radicalizzatosi in Italia dopo un primo ingresso in carcere e dopo la frequentazione di alcuni luoghi di culto fino a diventare, in Siria, un reclutatore di foreign fighters, pronti a lasciare l'Europa per unirsi alle milizie combattenti. Da richiedente asilo, Ghaith dovrebbe poter attendere qui la pronuncia della commissione di valutazione, non è chiaro se in un centro d'accoglienza o direttamente "dalla mamma" dove per ben due volte è stato acciuffato dopo essere rientrato in Italia contravvenendo la disposizione che lo vorrebbe "fuori" fino al 2030. La prima volta vi era arrivato dopo due attraversate - a vuoto - del Mediterraneo in barcone. L'ultima dopo aver vagato per mezza Europa, in un "viaggio" intrapreso dopo essere evaso dai domiciliari qualche giorno prima di aver finito di scontare un'altra pena irrogata nei suoi confronti, con il chiaro intento, anche in quell'occasione, di non essere espatriato. Che voglia resta è chiaro. Che lo Stato italiano lo voglia "tenere" è ancora da capire. Prevarrà il provvedimento di espulsione quale soggetto pericoloso o il diritto d'asilo? Vedremo.
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