Merate: due pagine brutte su cui riflettere

Caro direttore, cari amici Chicco e Angelo
Ho letto i vostri articoli sulla vicenda innescata dal solito post dell’uomo-social che oggi è a capo della nostra città. E ho letto anche le dichiarazioni del medesimo sul quotidiano locale, in cui afferma di aver pronunciato una frase infelice suggerendo all’anonimo interlocutore una modalità truffaldina per uscire indenne da un controllo di polizia durante il lockdown senza però l’intento di incitare a violare la legge. In una diretta, sembra voler dire il sindaco di Merate, può succedere di dire cose affrettate di cui ci si pente dieci secondo dopo averle dette.
Ma a me non pare proprio che le cose stiano così. Ricordo molto bene quella “diretta” sia per averla ascoltata dal vostro giornale sia per il rilancio nazionale fatto dalla trasmissione Un giorno da pecora.
C’era qualcuno, credo fosse una ragazzina, che leggeva le domande, non è chiaro se raccolte prima della “diretta” Facebook o durante. Sono propenso a credere prima, dubito molto che in presa diretta qualcuno abbia la dabbenaggine di chiedere come si smaltisce un elettrodomestico vecchio in piena pandemia con centinaia e centinaia di morti ogni giorno.
Comunque sia, il sindaco a mio parere non avrebbe risposto a una domanda postagli in “diretta” ma avrebbe avuto tutto il tempo per riflettere sulle parole da pronunciare. Quindi non si tratterebbe di “voce dal sen fuggita” ma di risposte ponderate con la necessaria calma.
E questo, amici, secondo me fa una grossa differenza. Non basta poi dire di aver fatto questo e quello, di essere stato in prima linea per combattere la pandemia. Il suggerimento dato di fornire all’agente una versione diversa da quella vera e reale a mio parere è di estrema gravità. Perché pronunciata dalla massima autorità civile e politica della città, responsabile tra l’altro della tutela della salute pubblica.
E se quel cittadino – ammesso che esista – pur di non restare in casa nel rispetto del disposto di legge se n’è uscito per gettare l’elettrodomestico con l’alibi preconfezionato della spesa ha commesso un reato. E con lui chi glielo ha suggerito.
Almeno questo è il mio punto di vista. Poi, alla fine, Massimo Panzeri è stato eletto dai meratesi e quindi merita di concludere il suo mandato quinquennale, per cui mi auguro che il GUP archivi il tutto. Ma certo resta una brutta pagina che unita all’altrettanto brutta dell’inaugurazione del Conad dovrebbe convincere anche i più appassionati leghisti che Massimo Panzeri non ha ancora maturato i requisiti per fare il sindaco.
Matrix
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